Incontri

Radio 24

Gianfranco Fabi incontra persone e personaggi che per la loro esperienza e la loro posizione possono offrire testimonianze autorevoli sulla società italiana, i suoi valori e la sua evoluzione. Banchieri, professionisti, imprenditori, professori, manager. Per augurare buona domenica agli ascoltatori.

  • Michele Fino: tutti i saperi che si occupano del cibo ai piedi delle Langhe
    Incontriamo Michele Fino, Pro-Rettore Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, un ateneo unico nel suo genere ai piedi delle Langhe, un polo internazionale dedicato all'enogastronomia, intesa come scienza, attività economica e pratica piacevole.

    La struttura è nata nel 2003, per idea di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, e si propone di dare dignità al cibo e all'alimentazione interpretati come fenomeni complessi e multidisciplinari, attraverso lo studio di una rinnovata cultura dell'alimentazione. L'università possiede ora un patrimonio inestimabile, un patrimonio che legittima il nuovo concetto di qualità gastronomica che l'associazione vuole diffondere: buona dal punto di vista organolettico, sostenibile dal punto di vista ambientale, equa dal punto di vista sociale.
    6 September 2015, 8:34 pm
  • Fabrizio Zilibotti: stili educativi e conseguenze sociali
    Al giorno d'oggi gli stili educativi delle famiglie europee si dividono in due grandi gruppi. Da una parte c'è lo stile di genitorialità permissivo, un modello che caratterizza soprattutto la Scandinavia. Dall'altra parte c'è quello latino, più intrusivo e autoritario. Come ci racconta il nostro ospite Fabrizio Zilibotti, professore di professore di Macroeconomia ed Economia politica all'Università di Zurigo, i genitori agiscono in modo diverso a seconda della società in cui si trovano.

    In una società più diseguale, predomina il modello genitoriale che tenta di spingere alla motivazione e al successo individuale. In una società meno diseguale, come quella scandinava, viene lasciata più libertà, il che equivale a sviluppare nei figli una capacità di indipendenza e di immaginazione più forte. In particolare l'aumento della disuguaglianza di reddito è tra le cause di tale stile di genitorialità e il ruolo crescente dei genitori nell'educazione dei figli rischia di frenare la mobilità sociale, penalizzando le famiglie meno abbienti e meno scolarizzate.
    30 August 2015, 8:33 pm
  • Alfredo Scarfone: utilizzare le proprie tecnologie per rendere più efficiente il mondo del non profit
    Donare prodotti tecnologici d'avanguardia e di costi rilevanti alle associazioni non profit e sensibilizzare le altre aziende a fare lo stesso. Questa è la missione di SocialTechno Srl, un'impresa sociale che promuove la cultura informatica e lo sviluppo tecnologico delle organizzazioni non profit italiane favorendo sinergie con il mondo profit, per permettere al Terzo Settore di accedere all'innovazione e sfruttare i vantaggi di un uso consapevole della tecnologia. Ne parliamo con Alfredo Scarfone, fondatore di SocialTechno, partner italiano del network internazionale TechSoup Global.
    23 August 2015, 8:33 pm
  • Elio Borgonovi: l'eccellenza si deve basare sulla diffusione del know-how
    Far crescere la professionalità dei giovani e accettarli come forza propulsiva - spiega Elio Borgonovi, Professore Ordinario di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche nell'Università Bocconi di Milano- rappresenta una sfida che dovrebbero affrontare sia le aziende pubbliche che quelle private. Negli ultimi anni si pone troppa attenzione alla competizione individualistica, si tende ad accentuare i meriti degli eccellenti, piuttosto che dar merito alla cooperazione. E' importante che ci sia la competizione, ma che sia regolata, valorizzando tutte le qualità delle persone. L'eccellenza si deve basare sulla competizione, ma anche sulla diffusione del know-how.
    16 August 2015, 8:34 pm
  • Alessandro Maggioni: costruire case solo se c'è un bisogno reale
    Per fare cooperazione vera bisogna stare nel mercato con professionalità ed essere radicati sul territorio. Questo è quello che pensa Alessandro Maggioni, presidente presso Federabitazione Confcooperative e responsabile del Consorzio Acli di Milano.

    Per il nostro ospite, fondamentale è rappresentare gli interessi di chi fa case per motivi sociali e non speculativi, costruire case solo se ci sono i soci e se esiste un bisogno reale. Tra i principali fattori che non favoriscono la trasparenza e la sicurezza del mercato c'è la scarsa chiarezza delle norme e delle leggi. Ed è in questi territori ambigui a cavallo tra urbanistica, politica e cantieristica che la criminalità organizzata cerca di infiltrarsi. Il metodo migliore per difendersi dalla mafia è realizzare gare d'appalto trasparenti e creare le condizioni per promuovere, organizzare, accompagnare i soci nel percorso di costruzione delle case e sviluppare servizi di post- consegna.
    9 August 2015, 8:33 pm
  • Giampaolo Silvestri: la cooperazione allo sviluppo è ridare dignità alle persone
    Senza cambiamento non c'è possibilità di crescita e di felicità. Questo è ciò che pensa Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI, impresa sociale che fa cooperazione allo sviluppo. AVSI è nata più di quarant'anni fa a Cesena e opera nei settori dell'educazione, dell'agricoltura, della sanità, dell'ambiente, della sicurezza alimentare, dello sviluppo urbano e delle migrazioni. Per AVSI l'attenzione alla persona vale più di tutto. Più del modello organizzativo e della contabilità. Ed è anche soprattutto nelle situazioni di crisi che l'organizzazione lavora nella fase post-emergenza su iniziative concrete di ricostruzione di scuole, centri educativi e case.
    2 August 2015, 8:35 pm
  • Padre Paolo Nicelli: la natura dell'Islam
    L'incontro di oggi è con Padre Paolo Nicelli, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), specializzato in Islamologia, è stato a lungo negli Stati Uniti e per diversi anni nelle Filippine. Ora è a Milano e insegna all'Istituto Superiore di Scienze Religiose, oltre ad essere Dottore della Biblioteca Ambrosiana.

    Con il nostro ospite parliamo della natura dell'Islam, che non è solo una religione, ma ha fondato una società, una civiltà e uno Stato Islamico. L'Islam nasce dall'esperienza originaria avvenuta a Yathrib, l'attuale Medina, quando, a partire dal 622 d.C, i musulmani si sono trasferiti dalla Mecca, e Maometto ha introdotto nel mondo arabo pre-islamico l'idea dell'unico Dio. Padre Paolo Nicelli ci accompagna in un viaggio attraverso il complicato mondo musulmano, illustrandoci le diverse sfaccettature e divisioni (sunniti e sciiti), i territori dove si è maggiormente espanso l'Islam (in particolare l'Indonesia) e le relazioni tra Islam e il Cristianesimo.

    Per Padre Paolo Nocelli, i cambiamenti avverranno laddove l'Islam si incontrerà o si scontrerà con l'Occidente e con le società dell'Estremo Oriente. È proprio in questi territori di confine e di pluralità di religioni e culture, che l'Islam sarà più stimolato a ripensare se stesso e a proporsi in maniera diversa.
    26 July 2015, 8:35 pm
  • Florindo Rubbettino: dalla Calabria la ribalta dei grandi pensatori liberali
    A Soveria Mannelli, un piccolo comune italiano della provincia di Catanzaro in Calabria, nasce nel 1972, ad opera di Rosario Rubbettino, la casa editrice Rubbettino. È un'impresa che segue una logica editoriale originale per i tempi, una strada poco battuta dalla grande editoria italiana: quella di innovare proponendo ai lettori italiani il filone della tradizione del pensiero liberale europeo e mondiale, in particolare la Scuola Austriaca di Economia e Scienze Sociali, con autori come Hayek, Mises e Popper. Rubbettino ha anche portato alla ribalta filosofi italiani come Dario Antiseri e Lorenzo Infantino, intellettuali che hanno dedicato gran parte della loro vita a diffondere le tesi liberiste, spesso sacrificate a causa di pregiudizi ideologici dei tempi.

    Di questo parliamo con il nostro ospite Florindo Rubbettino, Presidente della casa editrice e figlio dell'editore Rosario. Il Presidente ci spiega come la casa editrice dedichi fin dagli anni Ottanta una particolare attenzione alla realtà del Mezzogiorno, in particolare verso la criminalità organizzata, pubblicando opere di studiosi di tutte le discipline che hanno cercato di approfondire le ragioni di questa specificità del Mezzogiorno, in un periodo in cui in pochi avevano il coraggio di pubblicare libri che parlassero apertamente di 'Ndràngheta.

    Il nostro ospite conclude augurandosi una rinascita del Mezzogiorno, una rivincita sul resto del Paese messa in atto non con un allineamento al resto dell'Italia, ma diventando ciò che il Paese non è mai stato: una sorta di laboratorio liberale, aperto, innovativo e poliarchico.
    19 July 2015, 8:35 pm
  • Fabrizio Onida: in Italia mancano capitalisti coraggiosi
    Siamo in un mondo nuovo, abbiamo davanti un futuro che dobbiamo costruire. Ne parliamo con Fabrizio Onida, docente emerito di Economia Internazionale all'Università Commerciale "Luigi Bocconi" di Milano e, tra le varie cariche assunte durante la sua carriera, Consigliere del CNEL.

    Una delle esperienze più incisive che il Professore ricorda con nostalgia è quella nel "Gruppo di Lavoro di Ancona" messo in piedi dall'economista Giorgio Fuà, per creare il cosiddetto "modellaccio", un modello econometrico piuttosto rudimentale, ma efficace, di simulazione dell'economia italiana. Momenti in cui si stimavano delle equazioni e si confrontavano i risultati econometrici ottenuti, ragionandoci insieme in un clima amichevole.

    Ora in Italia la situazione è completamente diversa rispetto al passato. Si è perso interesse verso l'economia reale e sono sempre meno le grande imprese e i capitalisti. Dall'altra parte, le piccole imprese si sono evolute sempre più, dando vita al cosiddetto "quarto capitalismo". La maggior parte dei beni e delle aziende si sono internazionalizzati, spostandosi all'estero, tra luci e ombre. Fabrizio Onida ci spiega come uno dei maggiori ostacoli che le aziende incontrino andando all'estero sia la dimensione: dimensioni troppo piccole delle aziende non consentono di internazionalizzarsi a causa dei costi fissi necessari ad entrare sui mercati internazionale: costi di informazione, di insediamento e legati ai canali distributivi. In più, secondo il nostro ospite, per vendere il "Made in Italy" non basta diventare esportatori, ma essere presenti sul territorio, almeno come rete distributiva e uffici di assistenza post-vendita. Gli elementi per essere ottimisti ci sono, ma bisogna essere realisti: capaci di influenzare il mercato ed eleggere come rappresentati del popolo persone serie e dedicate.
    12 July 2015, 8:38 pm
  • Sandro Boscaini: il vino italiano tra innovazione e tradizione
    Nella zona della Valpolicella, tra Verona e il lago di Garda, la produzione di vini ha radici storiche che risalgono agli antichi romani – spiega Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e di Federvini, associazione che riunisce alcune centinaia di produttori.

    L'azienda Masi agricola, nota soprattutto per il vino Amarone, è diventata di proprietà della famiglia Boscaini nel ‘700. E da allora il vino viene lavorato attraverso tecniche antiche, grazie alle quali conserva sapori e sentori di un tempo – racconta Boscaini. Recentemente, l'azienda ha raccolto una nuova sfida, diventando la prima azienda vinicola quotata in borsa. Il rapporto tra vino e finanza non è semplice perché il vino, a differenza della finanza, ha tempi naturali - continua Sandro Boscaini. Ma entrare nel mercato azionario è importante perché fa parte di quella spinta innovativa che è ormai diventata indispensabile in un settore dove la concorrenza non è più quella storica con i vini francesi, ma è rappresentata dal mercato globale, dove i piccoli produttori italiani devono confrontarsi con competitor che hanno minori costi agricoli e maggiori conoscenze nel marketing.
    5 July 2015, 8:34 pm
  • Scocchia (ad L'Oréal): anche nel lavoro i valori di donne e famiglia
    Un impegno a 360 gradi in una società multinazionale con una testimonianza concreta del ruolo delle donne sui posti di lavoro e della possibilità "pur con fatica" di conciliare famiglia e lavoro. Questa la testimonianza di Cristina Scocchia, amministratore delegato di L'Oréal Italia, una delle più importanti società della grande multinazionale francese leader mondiale nei cosmetici.

    L'Oréal ha in Italia non solo una forte presenza commerciale, ma anche a Settimo Torinese il più grande stabilimento del gruppo, uno stabilimento la cui produzione viene distribuita in 38 paesi in 4 continenti e che ha i suoi punti di forza nella qualità, risultato di innovazione e controllo nella produzione, nella sicurezza degli ambienti di lavoro, nel minimo impatto sull'ambiente. "Anche grazie ad accordi con le autorità locali – ha affermato Cristina Scocchia - questo stabilimento sarà presto a zero emissioni di CO2". L'obiettivo strategico centrale dell'ad de L'Oréal è stato negli ultimi mesi un processo di Change Management con l'obiettivo di far crescere ulteriormente la filiale italiana, il passaggio da una cultura manageriale basata sul controllo ad una basata sulla fiducia e la messa in atto di progetti che consentano una migliore conciliazione tra vita personale e lavorativa.
    28 June 2015, 8:33 pm
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