Moby Dick

RSI - Radiotelevisione svizzera

Moby Dick è il magazine del sabato mattina  che mira a mettere a confronto, attorno ai grandi temi di cultura, politica, società, economia, ospiti di sensibilità e opinioni diverse, anche radicalmente contrapposte. Coglie momenti e tematiche di particolare rilievo e le pone al centro di una tavola rotonda per scandagliarne peculiarità e sfumature. Ma consente anche attraverso una particolare scelta editoriale di meglio conoscere le personalità stesse degli interlocutori  invitati a dibattere.

  • 1 hour 54 minutes
    Droghe e riduzione del danno

    La politica svizzera di lotta contro le droghe si basa su quattro pilastri: prevenzione, trattamento, riduzione del danno e repressione. Uno dei quattro pilastri - la riduzione del danno – è il tema di questa puntata di Moby Dick.

    La Svizzera è all’avanguardia per quanto riguarda la strategia di riduzione del danno ? Come si muove in ambito di lotta contro le dipendenze ? E quale è la situazione per quanto riguarda la Svizzera italiana ? Ci sono differenze significative rispetto a quanto avviene al nord delle Alpi ?

    Affronteremo il tema nell’ora centrale di Moby Dick con tre ospiti specialisti in materia che sono : Simona De Berardinis: responsabile della Strategia nazionale Dipendenze presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ; Jann Schumacher: collaboratore scientifico presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), attivo soprattutto in ambito di tematiche legate alle dipendenze; Marcello Cartolano, Presidente di Ticino Addiction e vice-direttore di Ingrado.

    Per quanto riguarda la situazione a livello internazionale, il tema della riduzione del danno è tornato di attualità entrando a far parte delle politiche dell’ONU in seguito ad un summit che si è svolto a fine marzo 2024 a Vienna. Si tratta di un evento importante perché per la prima volta il termine ‘”Riduzione Del Danno” (RDD) è entrato in una risoluzione ONU e si è ora conquistato un ruolo strategico. Si è rotto un tabù ? E cosa vuole dire affrontare il tema della riduzione del danno inteso come un approccio di psicologia di comunità ?

    Ospite dell’ultima mezzora del programma è Patrizia Merìngolo che è stata Professore ordinario di Psicologia di Comunità all’Università degli Studi di Firenze. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e contributi a conferenze nazionali e internazionali. Ha studiato la strategia della riduzione del danno intesa come capacità di governare il fenomeno droga nel suo contesto, costringendo la società a chiedersi se le droghe non vadano anche messe in relazione alla stigmatizzazione sociale del comportamento di consumo.

    27 April 2024, 8:00 am
  • 1 hour 50 minutes
    Le città globali

    Da qualche tempo, per la prima volta nella storia, il numero di abitanti delle città ha superato quello delle campagne. E in un futuro nemmeno troppo remoto la maggior parte dell’umanità vivrà in grandi metropoli. Già negli anni Novanta del secolo scorso la sociologa Saskia Sassen parlava di «città globali»: New York, Milano, Londra, Seul, Pechino, Shanghai, Tokyo. Come spiega Federico Parolotto, sono metropoli multiculturali, poco rappresentative dei rispettivi Stati nazionali, sempre più integrate nell’economia globale. Anche la loro gestione segue regole nuove, dal punto di vista delle politiche abitative, turismo, sostenibilità ambientale e nuove tecnologie digitali. Zurigo potrebbe essere la miglior candidata svizzera per questo ruolo, secondo Giulia Scotto. Diverse voci critiche, come quella di Davide Galleri, hanno tuttavia sottolineato le ombre e i limiti di questo modello. C’è poi chi non pensa proprio di trasferirsi in città e celebra piuttosto la bellezza dei paesi e la restanza, termine coniato dall’antropologo Vito Teti, ospite nell’ultima parte del programma.
     

    20 April 2024, 8:00 am
  • 1 hour 35 minutes
    Corpi ribelli, arte e ricerca di sé

    Arte, scrittura, fumetti. Tatuaggi, scarificazioni, modificazioni corporee. Segni indelebili, esibizione e ricerca di sé. La nostra relazione con la realtà ha sempre dovuto fare i conti con il disagio, il rifiuto e la rabbia. Sono condizioni e sentimenti che hanno sempre trovato una via d’uscita attraverso l’arte. E oggi? Perché il rifiuto del quotidiano trova espressione anche nell’uso e nella trasformazione del corpo? Ci troviamo nel campo dell’arte? E che risposte può offrire la psicologia al bisogno e alla negazione dei limiti, fra ribellione e omologazione?

    In questa puntata di Moby Dick ne parliamo con la teorica e critica d’arte Francesca Alfano Miglietti, nota anche come FAM, tra le maggiori esperte di culture della mutazione e di arte performativa; con l’artista visuale Nicoz Balboa, fumettista e tatuatore di fama internazionale; con Rote Zora, saggista, studiosa di controculture e appassionata di “body suspension”; e con la psicologa e psicoterapeuta Cinzia Pusterla, che ai bambini, agli adolescenti e all’esperienza di cura nell’età evolutiva ha dedicato numerosi scritti.

    13 April 2024, 8:00 am
  • 1 hour 51 minutes
    Nel grembo della montagna 

    ®

    Quella appena finita è stata una settimana che Alphaville ha in buona parte dedicato alla montagna: partendo dall’ultimo numero della rivista Meridiani Montagne (numero monografico sull’arco alpino della Svizzera italiana) ogni giorno, nel dossier delle 12.05, abbiamo raccontato aspetti diversi e poco indagati delle montagne che ci circondano: aspetti economici, demografici, sociali, ma anche culturali e identitari.

    Le montagne segnano i nostri confini e il nostro centro, ci racchiudono e ci definiscono. Ma se con Alphaville abbiamo per tutta la settimana respirato l’aria rarefatta delle cime, con Moby Dick ci immergiamo nelle profondità, nel grembo della montagna: per raccontare una storia fatta di trafori, cunicoli, fortificazioni sotterranee e strategie difensive che hanno visto nelle montagne svizzere e nella più rappresentativa di tutte - il Gottardo - un elemento non solo rassicurante, ma unificante e dal forte contenuto simbolico.

    Al microfono di Marco Pagani ci saranno la medievista Simona Boscani Leoni, docente di Storia Moderna all’università di Losanna, e lo storico militare e autore Marino Viganò. Nell’ultima mezz’ora, con l’aiuto dello scrittore e traduttore Marco Rossari, parleremo delle profondità della montagna come concetto letterario, in particolare nella fantascienza e nel fantasy.

    Prima emissione: 16 marzo 2024

    6 April 2024, 8:00 am
  • 1 hour 51 minutes
    Generazioni in guerra?

    Una popolazione anziana sempre più sana e longeva tende a restare attiva più a lungo nel lavoro, nella politica e nella cultura; inoltre controlla una larga parte della ricchezza disponibile. In questo modo tuttavia il rapporto tra le diverse generazioni assume forme inedite, spesso conflittuali, e molti giovani restano impigliati in una prolungata adolescenza. In particolare le ricerche di Luciano Monti mostrano che il loro percorso verso l’indipendenza e una vita autonoma è sempre più lungo e faticoso. Questa dimensione economica si riflette anche nella visione del mondo, come spiega Federico Taddia, che da tempo studia e racconta le nuove leve della società.

    Il conflitto tra giovani e vecchi è un rischio concreto e tuttavia non un destino inevitabile secondo Rachele Focardi, esperta di relazioni multigenerazionali nel mondo del lavoro con base a Singapore; e rifondare un patto tra generazioni potrebbe essere il nostro compito più urgente. Infine Laura Marzadori, primo violino alla Scala di Milano, declina tutti questi temi ripercorrendo la sua formazione e la sua luminosa carriera artistica.

    30 March 2024, 9:00 am
  • 1 hour 52 minutes
    Letteratura al limite

    Le Letterature al limite, sono quelle tenute ai margini dell’attenzione della critica, delle riviste, delle rubriche letterarie e anche delle pagine dei quotidiani. Sono testi che possono anche trasformarsi in casi editoriali. Per esempio i romanzi rosa, ma anche la letteratura dell’orrore, del fantasy, la letteratura pornografica. L’analisi di questi libri può fornirci una prospettiva interessante per comprendere meglio le dinamiche del potere e la società stessa che descrivono, eppure restano spesso relegati al limite dell’attenzione pubblica. Come mai?

    A Moby Dick – a cura di Lina Simoneschi Finocchiaro - parliamo di “Letterature al limite” nell’ora centrale del dibattito con Valerio Mattioli, che è editor per NERO e tra i curatori della collana Not. Fra i suoi libri citiamo almeno Remoria. La città invertita (Minimum Fax, 2019) e Exmachina. Storia musicale della nostra estinzione (Minimum Fax, 2022).

    E con Francesco Guglieri, editor e scrittore, è responsabile della Saggistica di ricerca e approfondimento di Einaudi. Precedentemente si è occupato di nonfiction narrativa per la collana Frontiere e di testi di ibridi per la collana/rivista Quanti. È autore, tra gli altri, di Leggere la terra e il cielo (Laterza 2020) e della postfazione a Cyberpunk. Antologia Assoluta (Mondadori 2021). Collabora a Repubblica e Domani. Da anni si interessa della ricerca di autori fuori dal mainstream.

    Mentre ospite dell’ultima mezz’ora di Moby Dick è Aldo Nove scrittore e poeta. Il suo esordio narrativo risale a Woobinda e altre storie senza lieto fine pubblicato la prima volta per Castelvecchi nel 1995. Aldo Nove fa parte di quel gruppo di autori emersi negli anni ’90 che avevano formato la corrente letteraria detta “Gioventù cannibale” che oggi ha esaurito il suo compito. Ma quale tracce ha lasciato oggi e cosa significava essere di rottura negli anni ’90? Il Saggiatore ha da poco ripubblicato Woobinda di Aldo Nove insieme al suo ultimo libro dal titolo Pulsar. Due testi dai quali partiremo per rispondere alle nostre domande.   

    23 March 2024, 9:00 am
  • 1 hour 50 minutes
    L’eredità di una riforma psichiatrica

    A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, che ispirò la Legge italiana del 1978 per la riforma degli ospedali psichiatrici, Moby Dick dedica una puntata speciale alle idee e all’eredità del celebre psichiatra italiano. La sua visione “sociologica” della psichiatria portò una radicale trasformazione dell’approccio alla malattia mentale e a un’apertura non solo simbolica ma anche fisica delle porte dei manicomi. Il pensiero di Basaglia si estese oltre i confini italiani, in Svizzera e in Francia. Quali furono gli effetti delle riforme che si ispirano alle sue idee? Fino a che punto sono ancora attuali nella concezione odierna del disagio psichico, con le profonde trasformazioni del nostro tempo e del concetto stesso di individuo e di collettività? Ne parleremo con specialisti psichiatri e studiosi di politiche sanitarie, alcuni dei quali hanno conosciuto e si sono confrontati con le idee di Franco Basaglia.

    Con noi Thomas Emmenegger, psichiatra e imprenditore sociale svizzero; Graziano Martignoni, psichiatra, professore alla SUPSI; ha insegnato psicopatologia generale presso l’Università di Friburgo; Raffaella Ada Colombo, psichiatra, responsabile medico dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale; Benedetto Zefiro Mellacqua, direttore Clinica psichiatrica cantonale; Sandro Cattacin, professore ordinario al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Ginevra; Emiliano Albanese, medico epidemiologo, direttore dell’Istituto di salute pubblica dell’Università della Svizzera italiana (USI).

    9 March 2024, 9:00 am
  • 1 hour 38 minutes
    Pas -de- memoire 

    Un classico nella storia universale della Danza - Le sacre du printemps di Igor Stravinsky – una coreografa diventata un’icona del teatro, e non solo, del Novecento – Pina Bausch – e “una rimessa in azione” della lettura che la Bausch diede dell’opera di Stravinsky.

    Questo gioco di rimandi è il nodo attorno al quale si sviluppa una puntata di Moby Dick incentrata sulla danza contemporanea e sulla sua evoluzione nel corso dell’ultimo secolo.

    Nella settimana in cui arriva a Lugano uno spettacolo nato dal e sul lavoro della Bausch e contemporaneamente si svolgono gli Swiss Dance Days, abbiamo voluto chiederci quale sia oggi il modo di reinterpretare il lavoro di un grande coreografo, se sia possibile rileggere in modo intelligente e interessante una coreografia del passato senza tradirla, o ancora come affrontare il problema di creare un archivio di una disciplina che per sua natura può trasmettersi solo da un corpo all’altro.

    Domande a cui abbiamo cercato risposta insieme a uno storico della danza, Lorenzo Conti, un artista e performer, Marco D’Agostin e una giornalista e critica della danza, Francesca Rosso. Alle loro riflessioni legate o influenzate tutte in un modo o nell’altro dall’incontro con Pina Bausch, si aggiunge poi il ricordo di una ballerina Francesca Zaccaria che con la Bausch ha lavorato e che ha seguito da vicino la genesi di common ground[s], la nuova coreografia presentata a Lugano.

    2 March 2024, 9:00 am
  • 1 hour 46 minutes
    Ferrovia un pulsare di vita

    La ferrovia è un mezzo di trasporto che può aiutarci a capire numerosi aspetti del nostro vivere sociale ed è un pilastro importante della storia e dell’economia di molte nazioni. Dal suo sviluppo durante la Rivoluzione industriale nel XIX secolo fino ai nostri giorni, i treni hanno infatti rivoluzionato il modo in cui le persone e le merci si spostano, trasformando il tessuto economico e sociale delle società in tutto il mondo.

    A Moby Dick parleremo di treni e di vita ferroviaria con tre ospiti : Remigio Ratti, già professore di Economia Regionale e di Economia dei Trasporti all’Università di Friborgo, docente all’Università della Svizzera Italiana e all’Ecole Polytechnique Federale di Losanna. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo almeno L’asse ferroviario del San Gottardo: economia e geopolitica dei transiti alpini (2016 Dadò).

    Walter Finkbohner, già direttore FFS Ticino e già direttore FFS a Milano,  professionista del settore trasporti. Il suo ultimo libro (scritto a più mani e da poco uscito per Giampiero Casagrande editore 2023) si intitola La ferrovia del Monte Ceneri. Scenari di storia, di pianificazioni e di vita ferroviaria. Orazio Martinetti, storico, giornalista, ricercatore e autore da ultimo di Il Ticino sottosopra. Unioni e divisioni all’ombra del Ceneri (Dadò 2021).  

    Vi proporremo anche un contributo di Andrea A Marca collaboratore scientifico del Centro di dialettologia e di etnografia (CDE) del Cantone Ticino a Bellinzona, che ha redatto la voce “Ferrovia” per la collana “Le voci”. Il nuovo volumetto edito dal Centro di dialettologia e di etnografia - sostenuto dal progetto cantonale Cultura in movimento - che precede l’uscita della versione per il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana.

    I treni hanno da sempre suscitato un notevole interesse anche nella letteratura, nel cinema e nell’arte. Nell’ultima mezz’ora con Marco D’Anna - fotografo che ha saputo dare alla fotografia un linguaggio d’arte, tracceremo alcune tappe del suo lungo percorso che lo ha portato – fra le altre cose- a percorrere i luoghi dove si sono svolte le avventure di Corto Maltese per realizzare dei contributi per i 14 volumi (edizioni Castermann-Rizzoli) della Saga di Corto Maltese. I suoi lunghi viaggi in treno lo hanno portato sulla Linea ferroviaria transmongolica, sulla transiberiana e anche sulle ferrovie in Birmania.

    24 February 2024, 9:00 am
  • 1 hour 46 minutes
    Rivoluzione romantica 

    ®

    “Il Romanticismo è stata una rivoluzione che inaugura la modernità”, ha scritto il filosofo Franco Rella nel saggio introduttivo al catalogo della mostra epocale di Trento nel 1993 dedicata a questo movimento letterario, artistico e filosofico che nasce in Germania tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Il predominio dell’io creatore, il primato del sentimento sulla ragione, l’emancipazione dalle regole e dalla bellezza ideale convenzionale, un nuovo sentimento della natura sono alcuni degli aspetti fondanti dell’estetica romantica che avrà una profonda influenza sui movimenti artistici successivi. Il Romanticismo è però anche una visione del mondo che rappresenta un movimento di protesta contro una società borghese che aveva perduto “l’incanto del mondo” e funzionava ormai secondo logiche capitaliste di mercificazione e di meccanizzazione. A Moby Dick ne parleremo con la storica dell’arte Anna Ottani Cavina e il filosofo Anselm Jappe. Nell’ultima parte della trasmissione insieme a Gregor Lersch andremo alla scoperta dell’unico museo tedesco al di fuori della Germania, il “Museo Casa di Goethe” a Roma, dedicato alla figura del grande scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo tedesco e al viaggio in Italia che aveva compiuto tra il 1786 e il 1788.

    Prima emissione: 20 gennaio 2024

    17 February 2024, 9:00 am
  • 1 hour 48 minutes
    Beckett, “l’astrattore”

    Samuel Beckett è un autore che evoca termini come “nulla”, “vuoto” e “fallimento”. Premio Nobel della letteratura nel 1969, lo scrittore irlandese è stato un innovatore dei generi del romanzo e del teatro, con pièce rivoluzionarie come Aspettando Godot o Giorni felici. Maestro nella tecnica di riduzione portata all’estremo, Beckett inventa uno stile astratto in letteratura. È la tesi della critica letteraria francese Pascale Casanova, da cui Moby Dick prende le mosse per capire la portata rivoluzionaria dell’opera di Samuel Beckett, la sua capacità di leggere la condizione dell’uomo contemporaneo e indagare le possibilità della narrazione. Con una forza e un linguaggio che lo rendono sempre attuale. Ospiti per parlarne a Moby Dick sono l’anglista Paolo Bertinetti e il saggista Luigi Bonfante.

    Molti dei protagonisti beckettiani si riducono a esistere nella loro voce, nel solo atto di narrarsi e narrare storie. Negli ultimi anni si registra un ritorno della voce, quella umana a distanza dei nuovi social media e dei podcast, ma anche della voce senza corpo e sintetica prodotta dalle applicazioni di ultima generazione; quali le caratteristiche di queste “nuove” voci? E quali le ragioni di questa moderna fascinazione per la voce? Ne parleremo nell’ultima parte della trasmissione con il glottologo e filologo Federico Albano Leoni.

    10 February 2024, 9:00 am
  • More Episodes? Get the App
© MoonFM 2024. All rights reserved.