Voci dipinte

RSI - Radiotelevisione svizzera

L'obiettivo del programma è il dibattito continuo sul mondo dell’arte. Le puntate si articolano attorno a una parola chiave (oggetti, luoghi, persone)  che permetta di  affrontare trasversalmente la storia dell’arte partendo dall’attualità. Alcune rubriche si inseriscono nel programma: "La mostra della settimana", "Ritratto d’artista", "I quadri da vedere prima di morire".

  • 55 minutes 34 seconds
    Le Forme del divino

    Cos’ha a che fare una “Natura morta” con la complessa esperienza del sacro? Solitamente l’interpretiamo in chiave naturalistica o realistica, prestando attenzione piuttosto al piano illustrativo. Tuttavia, questo genere artistico alle sue origini celava anche una dimensione liturgica, come racconta Michele Dantini nel suo saggio Le forme del divino. Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento pubblicato da Il Mulino.

    «In Occidente le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate incarnazioni del Divino» scrive Dantini «e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione». Ma quali sono i riferimenti al divino che oggi non riusciamo più a riconoscere? Perché il nostro modo di intendere l’arte prevede una rimozione del piano religioso?

    Ospite della puntata: Michele Dantini, Professore di Arte Contemporanea all’Università di Stranieri di Perugia e alla Scuola di Alti Studi di Lucca.

    L’inserto della settimana si illumina di una luce non divina: quella dei neon di Dan Flavin, esposti al Kunstmuseum di Basilea fino al 18 agosto. “Widmungen aus Licht” è il titolo della mostra. Emanuela Burgazzoli ne ha parlato con la co-curatrice Olga Osadtschy.

    Di luce dipinta parla, invece, il terzo episodio di Due chili di blu, la serie originale di Rete Due, curata dalla storica dell’arte Susanna Gualazzini, che in dieci puntate racconta l’epopea dell’Impressionismo.

    28 April 2024, 8:35 am
  • 56 minutes 42 seconds
    Strani, estranei e stranieri ovunque

    Il titolo scelto dal curatore brasiliano Adriano Pedrosa per la 60. Biennale d’arte di Venezia, è quello di un’opera del collettivo italo britannico Claire Fontaine: una scritta fluorescente al neon “Foreigners Everywhere”, che si trasforma in una sorta di ready made per diventare l’emblema di una mostra dedicata ad artisti queer, outsider e indigeni.

    Una mostra e un emblema a cui il Padiglione svizzero si accorda perfettamente con le due opere realizzate dall’artista svizzero brasiliano Guerreiro do Divino Amor – che infatti ha dichiarato di riconoscersi appieno nella condizione evocata dal titolo. Due opere in cui ironia, cultura pop, riflessioni sulle identità, vere o rappresentate si intrecciano e si contaminano, scardinando forse per il visitatore qualche convinzione.

    In una puntata realizzata da Venezia, Voci dipinte ne parla con il curatore del padiglione svizzero Andrea Bellini, direttore del Centre d’art contemporain di Ginevra e con Carole Haensler direttrice del Museo Villa dei cedri di Bellinzona e presidente dell’associazione dei musei svizzeri.

    21 April 2024, 8:35 am
  • 1 hour 10 seconds
    Dipingere l’aria

    Il 15 aprile 1874 a Parigi si apriva la prima esposizione degli Impressionisti: riuniva oltre 160 opere di 31 artisti, fra questi alcuni dei nomi che sarebbero diventati noti in tutto il mondo: Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Morisot. È l’inizio di un’avventura che riunisce un gruppo di pittori decisi a liberarsi dal sistema dei salons ufficiali e dai legami con la tradizione. Le mostre di questi “indipendenti” susciteranno scandalo, tra la critica e il pubblico, ma segneranno una vera e propria rivoluzione artistica che avrà un’influenza decisiva anche sulle avanguardie di primo Novecento. Ne parleremo a “Voci dipinte” con lo storico dell’arte Stefano Zuffi, co-curatore della grande mostra Cézanne-Renoir in corso a Palazzo Reale a Milano.

    L’avventura “impressionista” attraverso le otto mostre, le recensioni della critica e la voce dei suoi protagonisti sarà raccontata in una miniserie di dieci puntate curata dalla storica dell’arte Susanna Gualazzini intitolata Due chili di blu”.  

    Dalla luce degli impressionisti alla luce-colore di Augusto Giacometti, un pittore che è stato un vero innovatore: una grande mostra al Kunsthaus di Aarau propone una rilettura dell’opera dell’artista svizzero, che oscilla tra figurazione e astrazione.

    14 April 2024, 8:35 am
  • 58 minutes 42 seconds
    Il museo necessario

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    La pandemia, i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali, i movimenti sociali come Black Live Matter e MeToo, il dibattito sulla decolonizzazione, la crisi economica, i conflitti e le disuguaglianze sociali; i grandi problemi che attraversano la società contemporanea richiedono anche ai musei di ripensare la propria identità e funzione. Sempre meno spazi neutrali, le istituzioni museali sono sempre più luoghi dove si ascolta e si agisce. La transizione a museo “utile” e attivista presuppone un cambiamento radicale che include nuovi modelli di gestione e nuove pratiche, fondate sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione dei cittadini. Altrimenti il rischio è quello di cadere nella retorica della bellezza terapeutica e nel paternalismo. Perché è urgente cambiare rotta e ridefinire la legittimità dei musei? Quali sono i valori che il museo “necessario” dovrebbe promuovere per diventare strumento di cambiamento sociale? Quali gli ostacoli a questa radicale trasformazione dei musei?

    Per parlarne Voci dipinte ospita le museologhe Simona Bodo e Anna Chiara Cimoli.  

    Per la mostra della settimana saremo al Masi di Lugano, dove è in corso un’esposizione dedicata al grande fotografo svizzero Ernst Scheidegger – che raccoglie oltre un centinaio di immagini, divise in due nuclei: gli scatti giovanili inediti e una selezione dei suoi celebri ritratti d’artista. Vi proporremo l’intervista alla curatrice Taisse Grandi Venturi.

    31 March 2024, 8:35 am
  • 57 minutes 38 seconds
    Enrico Castellani

    “Quando una superficie, una tela, viene suddivisa anche da una sola linea, si creano dei rapporti conflittuali, si dà sempre adito a una interpretazione.” scrive Enrico Castellani “Ecco io volevo che ciò che facevo fosse indiscutibile, non interpretabile, qualcosa che c’è e basta.”

    La ricerca di questo grande artista italiano è volta principalmente alla sua idea di rappresentazione dello spazio sulla tela. Architetto di formazione e pittore per vocazione, Enrico Castellani occupa una posizione incontestabile nella storia dell’arte del Secondo Novecento. Tuttavia, a questo artista sono state dedicate pochissime mostre personali fuori dall’Italia. In Svizzera, sino ad oggi, addirittura nessuna. Questo fatto ha spinto Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del Museo d’Arte di Mendrisio, a presentare la prima grande retrospettiva di Castellani in territorio elvetico. La mostra inaugurata sabato 23 marzo 2024 è al centro della puntata di Voci Dipinte. Gli ospiti della puntata sono: Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del Museo d’Arte di Mendrisio; Federico Sardella, direttore della Fondazione Enrico Castellani e la rinomata storica dell’arte Ester Coen.

    L’inserto della settimana ci porta a visitare la mostra dell’artista canadese Jeff Wall, considerato uno dei fondatori della stage photography, alla Fondazione Beyeler di Basilea. L’esposizione, aperta fino al 21 aprile, presenta 55 opere provenienti da vari musei internazionali e dall’archivio privato dell’artista. Ne parla il curatore Martin Schwander.

    24 March 2024, 9:35 am
  • 1 hour 43 seconds
    Vetrina

    La vetrina come simbolo e archetipo del museo e dell’esposizione: è il punto di partenza della mostra Exposure in corso al Mudec di Milano che interroga il pubblico sulle diverse funzioni e tipologie della vetrina, dentro e fuori il museo. Elemento che comunica attraverso la sua trasparenza, la vetrina separa l’oggetto dal pubblico, protegge e isola i reperti e le opere d’arte. Nei musei etnografici in particolare le vetrine privano del loro contesto oggetti che provengono da contesti culturali diversi, rivestendoli di nuovi significati. Esporre significa quindi raccontare, proponendo una propria visione del sapere e della storia. Che cosa rappresenta la vetrina per una collezione di un museo delle culture? Che cos’era la vetrina prima del museo e che cosa rappresenta dentro e fuori gli spazi museali? A Voci dipinte ne parlano Sara Rizzo, conservatrice al Mudec di Milano, e l’architetto Guido Morpurgo.

    A proposito di nuovi racconti e nuove narrazioni andremo a Basilea a scoprire la mostra di Carrie Mae Weems, la prima artista afroamericana a cui è stata dedicata una retrospettiva al Guggenheim Museum di New York nel 2014.

    17 March 2024, 9:35 am
  • 53 minutes 15 seconds
    Ironia

    “L’ironia è una cosa seria”: questo il titolo dell’ultimo saggio del critico e storico dell’arte Francesco Poli che si interroga sulle molteplici forme dell’ironia, come strategia nelle opere d’arte visiva dall’Impressionismo fino al Postmoderno. L’ironia non assume soltanto le forme dichiarate della provocazione o della satira, componenti fondamentale nelle opere dei dadaisti, di Cattelan o Koons, ma può anche esprimersi in forme più sottili e concettuali come nel caso di Giacometti, Manzoni, Boetti e Nauman: l’autore, che fornisce chiavi inedite per rileggere opere iconiche nel segno dell’ironia, sarà ospite di Voci dipinte.

    Guardare con uno sguardo attuale e da nuove prospettive l’opera di Ferdinand Hodler, uno dei pittori che più ha plasmato l’identità nazionale, è l’obiettivo della grande mostra appena inaugurata al Kunsthaus di Zurigo che abbiamo scelto di raccontarvi insieme alla co-curatrice Sandra Gianfreda.

    10 March 2024, 9:35 am
  • 59 minutes 53 seconds
    Critico, un ruolo scomodo

    «Nessuno aveva mai sospettato della mia buona fede come Morandi ha saputo fare. Pazienza»
    Sono parole di un amareggiato Francesco Arcangeli, il critico e storico dell’arte italiano, autore negli anni Sessanta del Novecento di una importante monografia sul grande pittore bolognese, che sarà rifiutata dallo stesso Giorgio Morandi. La drammatica controversia che nei primi anni Sessanta ha visto protagonisti Arcangeli e Morandi è il punto di partenza per riflettere sul dialogo che si instaura tra artista e critico, a volte nella scomoda posizione di dover rivendicare la propria autonomia e difendere il proprio diritto all’interpretazione, di analizzare l’opera di un artista “senza rinunciare alle proprie idee”. Un ruolo - quello del critico d’arte - la cui identità e funzione è stata più volte rimodellata e ridefinita. Per parlarne Voci dipinte ospita gli storici e critici dell’arte Elena Pontiggia e Simone Soldini.

    Per la mostra della settimana andiamo a Berna dove al Centro Paul Klee è in corso un’esposizione, la prima in Svizzera, dedicata all’artista Hamed Abdallah, un pioniere dell’arte moderna egiziana.

    25 February 2024, 9:35 am
  • 1 hour 2 minutes
    Piccoli musei con grandi idee

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    I musei piccoli non sono piccoli musei. I musei d’arte possono essere realtà piccole o periferiche, che hanno a disposizione spazi e risorse limitati rispetto alle grandi istituzioni, ma non per questo rinunciano a realizzare progetti innovativi e di grande spessore scientifico, che travalicano i confini cantonali. A “Voci dipinte” saranno ospiti tre direttrici di museo: Mara Folini per i Musei comunali d’arte di Ascona, Carole Haensler per il Museo civico Villa dei Cedri a Bellinzona e Barbara Paltenghi Malacrida per il Museo d’arte di Mendrisio. Insieme a loro scopriremo la programmazione 2024 e capiremo quali sono le sfide quotidiane per poter garantire la qualità delle esposizioni e gli strumenti messi in atto per attirare il pubblico. Nella seconda parte daremo la parola a un’altra direttrice di museo, il museo d’arte più grande in Svizzera, il Kunsthaus di Zurigo: Ann Demeester ci racconta il nuovo allestimento della prestigiosa e controversa collezione Bührle. 

    Prima emissione: 14 gennaio 2024

    18 February 2024, 9:35 am
  • 56 minutes 17 seconds
    Arma di costruzione di massa? 

    Nel 1855 l’inventore Joseph-Louis Lambot presentò all’Esposizione mondiale di Parigi un oggetto bizzarro: una barchetta che sembrava fatta di pietra. In realtà si trattava di una barca di malta con uno scheletro di ferro in grado di galleggiare sull’acqua. L’invenzione passò pressocché inosservata. Ma allora perché ancora oggi si parla di questo strano oggetto?

    Depositando il brevetto del ferciment, ferrocemento – così si chiamava il processo di costruzione da lui inventato – Lambot diede di fatto vita al principio del cemento armato. Un materiale destinato a plasmare la modernità e che ha influenzato artisti ed architetti cambiando il volto delle nostre città e dei paesaggi. Ma fino a che punto il cemento può essere considerato uno strumento efficace ed un simbolo di progresso e sviluppo?

    Una risposta possiamo trovarla nel libro di Anselm Jappe Cemento. Arma di costruzione di massa (Elèuthera).

    Gli ospiti: Anselm Jappe, filosofo e docente di estetica all’Accademia di Belle Arti di Roma e Salvatore Aprea, architetto, storico dell’architettura, Direttore degli Archives de la Construction Moderne del Politecnico federale di Losanna.

    L’inserto della settimana ci porta alla Fondazione Bally, Lugano, dove è in corso fino al 28 aprile “Sometimes we are eternal”, la mostra personale della giovane artista saudi-americana Sarah Brahim. Ne parliamo con la curatrice e direttrice della Fondazione Bally Vittoria Matarrese.

    11 February 2024, 9:35 am
  • 55 minutes 35 seconds
    Le Vite

    Chiunque si interessi di arte avrà sicuramente letto Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti. Il celebre testo, pubblicato nel 1550 dall’Editore Torrentino e scritto da Giorgio Vasari non è soltanto un punto di riferimento per studenti, ricercatori e appassionati di storia dell’arte. È anche modello e fonte di ispirazione per chi scrive di arte contemporanea. Così è stato almeno nel caso di Luca Beatrice che lo scorso settembre 2023 ha pubblicato per Marsilio Le Vite – Un racconto provinciale dell’arte italiana. Un libro originale, ricco di aneddoti e di ricordi, che è al centro di questa puntata di Voci Dipinte che ha come ospite l’autore Luca Beatrice.

    L’inserto della settimana ci porta al Museo delle culture di Milano, dove è in corso fino al 10 marzo la mostra intitolata Rodin e la danza. Emanuela Burgazzoli ha intervistato le curatrici Cristiana Natali ed Elena Cervellati.

    4 February 2024, 9:35 am
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