Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.
Honda e Nissan confermano il piano di fusione che porterà alla creazione del terzo gruppo mondiale del settore automotive, per tentare di contrastare il predominio dei veicoli elettrici prodotti dalle case concorrenti cinesi, e in vista dell'applicazione di nuovi dazi con l'avvento della seconda amministrazione Trump, negli Stati Uniti. In un comunicato congiunto la seconda e la terza casa auto nipponica hanno reso noto di aver siglato un memorandum di intesa che porterà alla costituzione di una holding nella quale potrebbe essere inclusa anche la Mitsubishi Motors, già partecipata di Nissan, per una valore di mercato di 58 miliardi di dollari.
Il consolidamento creerebbe il terzo gruppo automobilistico al mondo per vendite di veicoli dopo Toyota e Volkswagen, il tutto mentre le case automobilistiche tradizionali affrontano le crescenti sfide dell'elettrico con Tesla e i rivali cinesi. Honda nominerà la maggioranza del consiglio di amministrazione della holding, compreso il proprio capo-azienda. L'integrazione dei due storici marchi giapponesi segnerebbe il più grande riassetto dell industria automobilistica globale da quando Fiat Chrysler Automobiles e Psa si sono fuse nel 2021 per creare Stellantis in un deal da 52 miliardi di dollari.
Per l'Europa intanto si chiude un anno drammatico e il 2025 non promette nulla di meglio. La tempesta perfetta è causata da vetture elettriche che si vendono molto poco, investimenti miliardari che non ritornano, fabbriche che chiudono anche in Germania. Il vero incubo del 2025 sono però le multe per il superamento dei nuovi limiti alle emissioni di CO2 fissati in 94 gr/km. Un valore che costringerà le case a non proporre vetture termiche, con stop alla produzione, riposizionamento sull ibrido, innalzare i listini delle Ice, tirare giù quelli delle Bev per riequilibrare il gap e rientrare in normative Cafe decise dalla Ue prima della pandemia e prima che le condizioni geopolitiche cambiassero.
Si prospetta per l'industria automobilistica il rischio di perdere fino a 16 miliardi di euro di capacità di investimento. Lo segnala un rapporto dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) che rappresenta i 16 principali produttori del Continente. "Senza una chiara dichiarazione politica della Commissione europea entro la fine del 2024, come sollecitato anche dai Governo tedesco, da quello francese, da quello italiano e di altri Paesi europei - ha dichiarato Luca de Meo, presidente dell'ACEA e ceo del Gruppo Renault - l'industria automobilistica rischia di perdere fino a 16 miliardi di euro di capacità di investimento pagando sanzioni, riducendo la produzione, unendosi a concorrenti stranieri o vendendo veicoli elettrici in perdita".
Nel frattempo, nella mattinata di oggi, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha adottato un decreto con 500 milioni di incentivi alle imprese dell'automotive e di altre filiere produttive strategiche attraverso contratti di sviluppo. La misura era stata illustrata dal ministro Urso al Tavolo Stellantis. L'intervento di Mario Cianflone, Sole24Ore ai microfoni di Sebastiano Barisoni.
L'anno che verrà
Consigli e previsioni per gli investimenti finanziari del 2024. Grazia Mirti, una delle massime esperte di astrologia finanziaria, autrice di Investire con gli astri edito dal Sole 24 Ore nel 1999. Nel 1999 Grazia Mirti annunciava da lì a breve la fine del ciclo espansivo legato al nodo lunare in leone e affermava il punto di massima debolezza, segnalato tra il 2008 e il 2009. Giovanni Tamburi, presidente e ad di TIP, Tamburi Investment Partners, società quotata a Piazza Affari.
All'Antico Vinaio premia i suoi dipendenti con un milione di euro e un resort alle Maldive
All'Antico Vinaio, la rete di negozi alimentari celebre per le schiacciate farcite, ha deciso di distribuire tra tutti i suoi dipendenti sparsi nel mondo un premio da 1 milione di euro. L'iniziativa prevede benefici di welfare fino a 3.000 euro a persona (500 in più rispetto al 2024), una settimana di ferie aggiuntiva rispetto a quanto stabilito dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) e, per cinque fortunati dipendenti con almeno un anno di anzianità, una settimana di vacanza alle Maldive in un resort a cinque stelle. Un'iniziativa lodevole per l azienda delle famose schiacciate fiorentine, uno dei paninari più famosi e di successo al mondo. "Quest'anno ho voluto riconoscere un premio particolare anche alla costanza, alla perseveranza e all amore e alla passione che ogni collaboratore e collaboratrice mette All'Antico Vinaio" ha dichiarato Tommaso Mazzanti.
Lo stesso Mazzanti ha spiegato che è dovuto passare per una lunga gavetta: "Ho la fortuna di stare bene e di non farmi mancare nulla, ma ricordo sempre quando ero dietro un banco a far schiacciate, e voglio sfruttare la fortuna e l agio che ho adesso per far stare il meglio possibile tutti i miei collaboratori e collaboratrici. Ricordo ancora che una delle mie prime soddisfazioni che mi sono tolto con i primi soldini in tasca è stato proprio regalare a mia moglie un viaggio alle Maldive, e per me quella è stata proprio una piccola vittoria, una piccola medaglia che mi sono messo al petto. Ora voglio che anche le mie ragazze/i provino la stessa emozione, per stimolare quella voglia di perseveranza e ambizione di fare sempre del proprio meglio". Tommaso Mazzanti, CEO All'antico Vinaio.
I ritocchi in extremis approvati in commissione Bilancio non cambiano il saldo «molto negativo» per le industrie farmaceutiche. Che bocciano senza appello la manovra che «manca di coraggio e visione» nelle parole del presidente di Farmindustria Marcello Cattani che sottolinea come per le aziende «campioni in Europa» per produzione e competitività sarà una «mazzata» tra riduzione dei margini per effetto della nuova norma che rivede la remunerazione sul prezzo dei farmaci a favore della distribuzione e gli effetti del payback che quest'anno toccherà la cifra record di 2,3 miliardi, tutti a carico delle imprese. Abbiamo approfondito il tema con Riccardo Zagarìa, Amministratore delegato di Doc Generici e Vicepresidente di Egualia, ex Assogenerici che rappresenta le industrie produttrici di farmaci equivalenti
Crescono prezzi delle abitazioni, +0,8% nel terzo trimestre
Secondo le stime preliminari Istat, nel terzo trimestre l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento aumenta dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nei confronti dello stesso periodo del 2023 (era +2,9% nel secondo trimestre 2024). La crescita tendenziale dell'IPAB è da attribuirsi sia ai prezzi delle abitazioni nuove che aumentano dell'8,8% (in accelerazione rispetto al +8,1% del trimestre precedente), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti che salgono del 2,8%, anch'essi in accelerazione rispetto al secondo trimestre (+1,8%). Questi andamenti si registrano in un contesto di crescita dei volumi di compravendita (+2,7% la variazione tendenziale registrata nel terzo trimestre 2024 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, da +1,2% del trimestre precedente). In media, nei primi tre trimestri del 2024 i prezzi delle abitazioni aumentano del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, con quelli delle abitazioni nuove che registrano un +7,4% e quelli delle abitazioni esistenti che crescono dell'1,8%. Il tasso di variazione acquisito dell'IPAB per il 2024 è pari a +3,1% (+6,8% per le abitazioni nuove e +2,3% per le abitazioni esistenti). Approfondiamo il tema con Gian Battista Baccarini, presidente di Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali)
Fed taglia ma gela i mercati
Per la terza volta consecutiva ieri la Federal Reserve ha tagliato i tassi d interesse dello 0,25%, portandoli al 4,25-4,50%. Il presidente Jerome Powell ha però detto che nel 2025 prevede di abbassare i tassi solo altre due volte, rispetto alle quattro previste a settembre, a causa dell inflazione persistentemente elevata. Ma la cautela e i dubbi della banca centrale sul 2025 gelano i mercati. Il ribasso - deciso con 11 voti favorevoli e uno contrario - era ampiamente previsto e tutta l attenzione ieri si è concentrata sul 2025, sulle indicazioni per l anno prossimo e sulle parole dette dal presidente della Fed, Jerome Powell, dopo l ultima riunione dell anno, mentre Donald Trump si appresta a iniziare il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Ne abbiamo parlato con Marco Valsania, Sole 24 Ore NY.
"Senza riequilibrio, non c'è sostegno all'accordo del Mercosur". Lo afferma la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo. "L'Italia condivide l'opportunità di continuare a investire in America Latina, un continente molto simile all'Italia che rischiamo di abbandonare ad attori globali non occidentali". Meloni ha ricordato l'impatto di questi accordi sul settore dell'agricoltura e sugli agricoltori che "spesso hanno pagato il prezzo più alto perché altri paesi non rispettano gli stessi standard alimentari che imponiamo a nostri produttori. L'accordo deve offrire garanzie concrete e opportunità di crescita anche al mondo agricolo europeo". Ne abbiamo discusso con Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura.
Unicredit sale ancora in Commerzbank, quota è al 28%
La mossa della banca italiana di aumentare la sua partecipazione nella banca tedesca Commerzbank, che ha ulteriormente alimentato le speculazioni su un offerta pubblica di acquisto, è stata «scoordinata e ostile», sottolinea il governo tedesco secondo quanto riporta Afp. «UniCredit ha intrapreso ancora una volta un azione non coordinata e non amichevole», afferma il vice portavoce del governo Wolfgang Buechner, aggiungendo che «gli attacchi non amichevoli e le acquisizioni ostili sono inappropriati nel settore bancario». Berlino, ha aggiunto il portavoce, sta lavorando a una soluzione per Commerzbank e deplora che la nuova iniziativa di UniCredit sia stata presa prima delle elezioni legislative tedesche che si terranno in febbraio. «Il governo federale vede in modo critico i piani di UniCredit anche perché l integrazione di due grandi banche di rilevanza sistemica comporta sempre rischi considerevoli ad esempio per i dipendenti», ha concluso. L'istituto di Piazza Meda imputa a Unicredit un utilizzo strumentale della normativa sull'Opa attraverso il lancio di un'offerta ad un prezzo tatticamente basso con il solo obiettivo di bloccare la crescita del Banco, impegnato nell'Opa su Anima e fresco dell'ingresso nel capitale di Mps. Abbiamo approfondito il tema con Luca Davi, Il Sole 24 Ore.
Bollette del riscaldamento, questo inverno si rischia la stangata?
Rischia ci essere l'inverno più caro di sempre per le famiglie italiane, almeno per quanto riguarda le previsioni sulla bolletta del gas, significativamente superiori rispetto al periodo della crisi prezzi del gas (2022-2023) e di quello pre-crisi. A Milano, per riscaldare, cucinare e produrre acqua calda sanitaria fino a marzo in un abitazione di 70 metri quadrati in classe energetica G (quella che riguarda il 29,7% degli Attestati di prestazione energetica del Paese, la fetta più grande) si spenderanno circa 1.403 euro, il 20% in più rispetto all anno della crisi 2022-2023 e il 68% in più rispetto al periodo pre-crisi 2019-2020.
A Roma l aumento rispetto all inverno 2022-2023 arriva quasi a 430 euro per una casa di 70 metri quadrati, mentre a Palermo l'incremento sarà più lieve e varierà tra 50 e 210 euro. Si alzerà, però, fino a 420 euro nel caso di abitazione di 110 metri quadrati rispetto al periodo pre-crisi. Sono alcune delle stime elaborate da Ecco, il think tank italiano per il clima che sottolinea come, tra i motivi dell aumento, ci sia l incremento del prezzo del gas, che si è alzato a 48 euro a megawattora per effetto dell instabilità geopolitica dei Paesi fornitori. Ne abbiamo parlato con Stefano Besseghini, presidente ARERA.
È saltata l equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti. Un emendamento alla legge di Bilancio riformulato dei relatori riscrive la norma, prevedendo per i membri del Governo non parlamentari e non residenti a Roma solo il «diritto al rimborso delle spese di trasferta per l espletamento delle proprie funzioni». Si tratta di una delle novità frutto della maratona notturna in commissione Bilancio alla Camera che, nelle intenzioni della maggioranza, ha l obiettivo di concludere i lavori entro oggi, martedì 17 dicembre, con il via libera al mandato ai relatori. L approdo in Aula è programmato per mercoledì 18 dicembre e il voto venerdì. Con il rischio però con l ultimo sì del Senato sia rinviato a dopo Natale. I lavori sono stati sospesi e riprenderanno intorno alle 15, dopo l intervento della presidente del consiglio Giorgia Meloni in Aula per le comunicazioni in vista del consiglio europeo. Non escluso l arrivo in commissione del ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti: «Ho dato disponibilità, se mi chiamano ci vado» ha risposto ai cronisti in Transatlantico. Come detto oggi è stato anche il giorno dell intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. Tra i vari argomenti trattati, dai dazi ai rimpatri passando ai fondi per la difesa, la presidente del Consiglio ha parlato anche dell'aumento dei salari detassando: "Sono d'accordo sulla detassazione degli aumenti contrattuali di secondo livello. Giorgetti sa che varie volte ho cercato le coperture". E ha aggiunto: "È un tema su cui lavoro da due anni. Salvo fare come dice Milei, 'afuera ministero della cultura'. Ma non mi sento di replicarlo in Italia. La detassazione degli aumenti contrattuali sarebbe un bell'aiuto, forse il più concreto, che si può dare sul tema dell'aumento salariale". Ne parliamo con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.
Tavolo Stellantis: "Tutti gli stabilimenti italiani resteranno attivi"
Si è tenuto oggi pomeriggio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo Stellantis. A presiederlo il ministro Adolfo Urso e per Stellantis Jean-Philippe Imparato, responsabile per l'Europa.
Una delle notizie principali emerse durante i lavori è che arriverà in Italia la piattaforma Stla Small di Stellantis. La nuova archietettura produttiva sarà disponibile a partire dal 2028 a Pomigliano, con due nuovi modelli. Il numero uno di Stellantis in Europa, Jean Philippe Imparato, ha parlato di nuovi modelli per gli stabilimenti italiani a partire dal 2026. «Per Stellantis è venuto il tempo di fare squadra con l Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa» ha detto in apertura del Tavolo in corso al Mimit. «Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi, ci metto la faccia» è stato l impegno di Imparato.
Imparato conferma il via alla produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori a fine 2025, con l impegno a sviluppare la nuova famiglia di Fiat 500 fino al 2032-33. Il reparto produttivo dedicato ai cambi elettrificati arriverà a quota 600mila unità all anno, con una valutazione sulla possibilità di portare a 900mila il totale dei pezzi prodotti. Dal punto di vista istituzionale il Gruppo posizionerà a Torino il centro decisionale per l Europa. Per Pomigliano l impegno è allo sviluppo della nuova Pandina a partire dal 2030
Intanto però il ministro Urso ha ricordato che la battaglia per sopravvivenza automotive è in Europa: "Oggi l'Italia può cambiare la politica industriale europea. Siamo in prima linea per superare le ideologie del green deal e realizzare finalmente un approccio pragmatico e realistico, capace di coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze produttive e sociali del nostro sistema industriale". Approfondiamo il tema con Alberto Annicchiarico de Il Sole 24 Ore.
Inapp, giovani senza bussola, 1 su 2 non sa cosa vuole fare
Senza bussola, con servizi di orientamento che risultano poco attrattivi: sono i giovani di oggi secondo l'ultima indagine Inapp, secondo cui il 38,2% degli under 30 afferma di non aver mai usufruito di un servizio di orientamento, con una percentuale ancora più alta (42%) nella fascia dei giovanissimi (15-17enni). Tra i motivi di questa scelta il 55,6% dichiara di "non averne avuto bisogno". Eppure di orientamento ci sarebbe la necessità, sottolinea l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, dal momento che ben il 57,3% degli stessi giovani sostiene di non avere le idee chiare su cosa "farà da grande". L'indagine, svolta in collaborazione con Geo, Anvur e Centro di Ateneo della Federico II e ha coinvolto 3.642 giovani 15-29enni e oltre 2.700 servizi di orientamento tra Università, Centri per l'Impiego, Istituti di formazione e scuole secondarie di primo e secondo grado. La ricerca evidenzia che in Italia esiste un insieme articolato di strumenti e servizi di orientamento (accoglienza, informazione, colloquio orientativo, tirocini, tecniche di ricerca attiva del lavoro, bilancio di competenze, tutorato nelle transizioni, outplacement, mentoring, career counselling, bilancio di competenza) che appare molto eterogeneo e frammentato e poco ancorato a stabili modelli culturali di riferimento. Ne parliamo con Natale Forlani, presidente Inapp.
È uscita oggi l'inchiesta "Qualità della vita" del Sole 24 Ore che dal 1990 racconta lo stato di salute dei territori attraverso un pacchetto di indicatori molto diversi fra loro.
Bergamo si piazza al primo posto nonostante prima d'ora non avesse mai ricevuto una medaglia nei 35 anni d'indagine. Questo primo posto è un potente simbolo di resilienza visto che nemmeno 5 anni fa, quella di Bergamo era stata fra le provincie a risentire di più della crisi da covid-19. Bergamo fa il balzo dalla 52esima posizione del 2020 alla prima posizione del 2024 seguita da due habituè del podio come Trento e Bolzano. Abbiamo approfondito il tema con Michela Finizio, Il Sole 24 Ore.
Space Economy, balzo fino a 1.800 miliardi entro il 2036
Per la Space Economy si prevede una crescita vertiginosa: dai 600 miliardi di dollari del 2023 ai 1.800 miliardi di dollari entro il 2036. Secondo i dati McKinsey & Company elaborati per il World Economic Forum, dalla costruzione di razzi e satelliti fino al meteo, dalle applicazioni utilizzate per chiamare un Uber fino a quelle per consegnare una pizza a domicilio, il futuro dell'economia mondiale è scritto nelle stelle. Nel 2023, a livello globale, la space economy valeva circa 630 miliardi di dollari. Sono 415 le aziende attive nel settore della space economy in Italia. In termini economici, considerando i finanziamenti pubblici e il fatturato generato dalle società focalizzate nella produzione di beni e servizi basati su tecnologie spaziali, il settore ha raggiunto un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro nel 2021. Secondo i dati MIMIT (del 2020), il settore conta anche 7mila addetti, con un tasso di crescita del +15% rispetto agli ultimi 15 anni. Ne abbiamo parlato con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it.
Scholz perde la fiducia, apre la strada alle elezioni in Germania
Il Parlamento tedesco ha votato come previsto la sfiducia al primo ministro Olaf Scholz che ora potrebbe proporre al presidente federale Frank-Walter Steinmeier lo scioglimento del Bundestag. Scholz avrà tre settimane di tempo, fino al 6 gennaio, per procedere per questa strada. Se il Presidente federale scioglierà il Bundestag, come appare molto probabile, si dovranno tenere nuove elezioni entro 60 giorni. Fra i partiti c'è già un accordo per andare alle urne il 23 febbraio. cerchiamo di fare il punto della situazione con Gianluca Di Donfrancesco, il Sole 24 Ore.
Nasce l'HTSI Best Luxury Start Up Award, il primo premio rivolto alle start up che stanno rivoluzionando il mondo del lusso
La settimana scorsa è emerso un dato piuttosto negativo della produzione industriale italiana che su base annua registra una frenata del 3,6%, l'ennesima, che porta a quota 21 i mesi consecutivi di riduzione. In questo contesto si inserisce il momento no della moda italiana come ha spiegato il presidente della Camera della Moda italiana, Carlo Capasa: "L'abbigliamento e l'accessorio nel secondo trimestre hanno presentato un calo dell' 8%, come nel terzo. Considerando che c'è stato un aumento dei prezzi, il calo in termine di volumi è anche maggiore. Questo calo è stato compensato da altri settori e la somma complessiva è meno 5%". Tra le cause: "ci mancano anche gli acquisti degli stranieri, come dei cinesi. Non vediamo più le code del passato. C'è una situazione contingente del mercato cinese che ci affligge pesantemente". In questo contesto rimane importante per il settore innovarsi e tra le iniziative più interessanti c'è l'HTSI Best Luxury Start Up Award, il primo premio rivolto a 10 imprese emergenti della moda, design, cosmetica, ospitalità, hi-tech e sostenibilità, che hanno il potenziale di innovare, plasmare e rilanciare il mercato dell'alto di gamma. Ne abbiamo discusso con Marco Gay, presidente Esecutivo Zest e Presidente Unione Industriali di Torino e parte della giuria del premio.
Al via la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di Fondazione Telethon "Facciamoli diventare grandi insieme". Dalla maratona sulle reti Rai, alla vendita dei nuovi Cuori di cioccolato distribuiti in 4.500 punti di raccolta, sarà una settimana all'insegna della solidarietà e dell'impegno, con tanti appuntamenti per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
Il numeratore, che segnerà l'inizio ufficiale della raccolta fondi, si accenderà sabato 14 dicembre in prima serata su Rai 1, durante la puntata di "Ballando con le Stelle" condotta da Milly Carlucci e proseguirà all'interno di numerosi programmi del palinsesto Rai. "La Maratona compie quest'anno 35 anni" - spiega Luca di Montezemolo, Presidente di Fondazione Telethon - "È un appuntamento importante, perché in tutti questi anni siamo riusciti, con il prezioso aiuto della Rai, a compiere una piccola rivoluzione culturale: abbiamo portato nelle case degli italiani l'eccellenza della ricerca scientifica e la necessità di finanziarla. Il nostro impegno non si è mai fermato, e oggi siamo diventati la prima charity al mondo ad avere la responsabilità della produzione e della distribuzione di un farmaco. Ci sono ancora tantissime malattie genetiche rare che non hanno un nome e nemmeno una cura. Fondazione Telethon esiste per questo e con i volontari, i nostri scienziati, le nostre persone e il cuore e la solidarietà degli italiani, lotteremo centimetro dopo centimetro per non lasciare indietro nessuno".
Sulle piazze italiane, il 15, 21 e 22 dicembre, saranno inoltre distribuiti dai volontari di Fondazione Telethon, Uildm, Avis, Anffas, Unpli, Azione Cattolica e presso le edicole di SI.NA.GI aderenti, due cofanetti di 15 cioccolatini a forma di cuore, nei due gusti tradizionali cioccolato al latte e fondente, con dediche da condividere con le persone che amiamo. "La ricerca, in particolare quella sulle malattie genetiche rare, ha bisogno del sostegno degli italiani, che grazie alla generosità dimostrata in questi anni, hanno contribuito in maniera decisiva al progresso scientifico" - dichiara Ilaria Villa, Direttrice Generale di Fondazione Telethon - "È un privilegio poter dare speranza, per questo è fondamentale che la ricerca non si fermi e per farlo ha bisogno del supporto di tutti noi". Sarà possibile donare Fino al 31 dicembre chiamando da rete fissa o inviando un sms al numero solidale 45510.
L'intervento di Alessandro Betti direttore della raccolta fondi di Telethon a Focus Economia.
Un altro taglio. Con la prospettiva concreta di continuare rapidamente su questa rotta, verso la normalizzazione dei tassi. Il Consiglio direttivo Bce ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base, come da attese, il costo del credito a brevissimo termine. I tassi sui depositi presso la banca centrale solo quindi calati al 3%, quelli di riferimento al 3,15% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,40%. Nel comunicato è scomparso l impegno a mantenere la politica monetaria a un livello «sufficientemente restrittivo», anche se l attuale politica monetaria «permane restrittiva». Approfondiamo il tema con Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Il Sole 24 Ore.
Fs, piano da 100 miliardi per il periodo 2025-2029
Viaggia sotto il segno della discontinuità il piano industriale 2025-2029 che punterà oltre 100 miliardi di euro in investimenti e una profonda trasformazione dell'azienda per contribuire in maniera concreta allo sviluppo del Paese e confermare l'Europa come proprio mercato domestico perché quando parliamo di mercato domestico dobbiamo guardare all'Europa , dice l'ad e dg fresco di nomina Stefano Donnarummadurante la presentazione del piano quinquiennale all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Il Piano presentato da Donnarumma si snoderà su otto linee guida strategiche. Tra gli obiettivi attivare nuove linee ferroviarie AV che permettano di collegare territori finora non serviti, così da aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità in Italia. Si tratta di 46 nuovi treni Av, 145 treni regionali e 1260 bus nei prossimi 10 anni.
Ne abbiamo parlato proprio con Stefano Donnarumma, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane.
Quest'anno "in Italia per il secondo anno consecutivo ci dovremmo fermare sotto 1 milione e 780mila veicoli immatricolati, 350mila in meno rispetto al 2019". Questo quanto riporta il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, all'assemblea annuale pubblica dell'associazione "Ritrovare la strada. Insieme per affrontare la transizione" che si è tenuta questa mattina.
"A livello mondiale stiamo vivendo anni di lenta inerzia, con un contenuto sviluppo solamente in Asia, con un tasso globale di crescita stimato per i prossimi cinque anni del 2% annuo, quasi tutto grazie alla Cina, che già nel 2023 ha superato i 30 milioni di veicoli immatricolati, dei quali oltre 9 milioni di veicoli ricaricabili", ha spiegato il presidente. "Nord America ed Europa sono mercati maturi e di sostituzione ed è ormai assodato che per vendere una nuova auto occorre rottamarne una vecchia", ha detto Vavassori. "Nei mercati ancora in espansione come l'Asean, nel Vicino Oriente, Africa e America del Sud, la presenza degli Oem (case madri) cinesi sta diventando preponderante e sta erodendo importanti quote di mercato ai costruttori europei", ha fatto presente il presidente di Anfia, sottolineando che "da un paio d'anni la Cina è divenuto il primo esportatore a livello mondiale di autovetture, con oltre 5 milioni di veicoli".
La sintesi dei lavori è che occorre lavorare da subito su due piani ben distinti e tra loro interdipendenti: quello europeo e quello più specificamente nazionale. Sul versante europeo è stato ribadito il pieno supporto al non-paper predisposto dal governo italiano e ceco per ridisegnare in maniera efficace e credibile il percorso di transizione che porterà alla decarbonizzazione dei vettori energetici per i veicoli al 2035. Per quanto riguarda il nostro Paese, a partire dall'analisi dello studio automotive sono state individuate alcune misure da implementare in maniera immediata a favore delle aziende della filiera, in particolare circa la riduzione del costo dell'energia per le imprese, un credito d'imposta per la ricerca e l'innovazione e misure specifiche di sostegno al settore dei veicoli commerciali leggeri, che, nel nostro Paese, hanno un peso produttivo rilevante. Infine, bisogna urgentemente prevedere degli ammortizzatori sociali straordinari per i prossimi 3 anni, perché, con la scadenza degli attuali, sono molte le aziende che rischiano di non aver alternative ai licenziamenti.
L'intervento di Roberto Vavassori, Presidente ANFIA, ai microfoni di Sebastiano Barisoni.
Ires premiale per chi investe, rinvio taglio Irpef
C è anche l Ires premiale tra le modifiche della manovra. Secondo quanto viene riferito da fonti del Mef si sta lavorando ad un ipotesi rivolta a una platea di imprese che investono e che incrementano l occupazione (dovrebbe arrivare venerdì l'emendamento del governo). La riduzione dell Irpef per il ceto medio verrà fatta invece dopo aver consolidato i conti pubblici. Si va inoltre verso una riduzione della tassa sulle criptovalute e un aumento del fondo per l automotive.
Previsto un ampliamento da 30 a 35mila euro del tetto di reddito da lavoro dipendente sotto la quale si può accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo. Si va verso una tassazione agevolata al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi. E verso l esclusione del blocco del turn over per Forze di polizia, enti locali, personale ATA e ricercatori. Sono queste alcune decisioni prese dopo il nuovo vertice dei leader di centrodestra sulla manovra si è svolto nel pomeriggio di ieri. Hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti. «L incontro, svoltosi in un clima molto collaborativo - si legge in una nota - ha consentito di condividere alcuni aggiustamenti, in particolare sulle priorità della manovra: imprese, famiglie e sanità».
In particolare si lavora a uno sconto fiscale alle imprese che investono i loro guadagni in azienda e assumono, con un taglio dell Ires del 4%, che farebbe scendere l imposta dal 24% a 20%. Le risorse necessarie, pari a 400 milioni di euro, saranno reperite attraverso un contributo dalle banche e dalle assicurazioni. L intesa, secondo quanto riferiscono fonti della Lega, sarebbe stata raggiunta nel corso del vertice di maggioranza.
Il commento di Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.
L'economia italiana rallenta a dicembre. Orsini: 2025 cruciale, serve rilancio degli investimenti
Economia italiana in rallentamento e industria in crisi. È la fotografia dell Italia come emerge dall analisi del Centro studi di Confindustria con la nota Congiuntura Flash, che pone una domanda: stagnazione o ripartenza? Resta una «elevata incertezza» sul pil italiano nel 4°trimestre, dopo lo stop nel 3°trimestre. Da un lato la fiducia è bassa, l industria è in crisi, l export debole, l Eurozona fiacca. Dall altro, ci sono fattori che spingono al rialzo: il trend di crescita di turismo e servizi, il proseguimento del calo di tassi, l inflazione ridotta, l attuazione del Pnrr. I fattori congiunturali, dice il Csc, spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali.
A trainare per ora sono i servizi, spinti dal turismo, in particolare degli stranieri che continua l espansione (+6,9% annuo la spesa a settembre). Al turismo a i suoi «nuovi record di crescita in Italia» il Csc ha dedicato un focus: la spesa turistica totale nel paese, di italiani e stranieri, è un aumento a 110 miliardi di euro nel 2024, da 108 nel 2023. Nel 2024 l incremento viene solo dagli stranieri, gli italiani per numerosità valgono nel 2024 solo il 47% del totale, erano 51% nel 2019. Il turismo è cruciale: ogni 100 miliardi di spesa se ne generano 255 in termini di pil, anche nella manifattura che agisce da indotto. Secondo l Istat il peso diretto e indiretto del turismo arriva a 11% del valore aggiunto nazionale e al 12% degli occupati. Le prospettive sono buone: l indice di fiducia del turismo delle nazioni Unite mostra aspettative positive per il quarto trimestre del 2024, anche se al di sotto delle prospettive di maggio-agosto.
Male invece l'industria: a ottobre l RTT (Real Time Turnover, indicatore che fornisce mensilmente la dinamica del volume di attività basato sul fatturato delle imprese). ha indicato a ottobre un rimbalzo positivo, a novembre la fiducia delle imprese industriali ha interrotto il calo, ma il PMI manifatturiero è sceso ancora, da 44,5 da 46,9.
Ne abbiamo discusso con Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.
L'unica buona notizia è il pareggio rispetto al mese precedente, con la produzione industriale di ottobre a presentare un rotondo zero nel dato destagionalizzato. Magra consolazione, tenendo conto che su base annua si registra una frenata del 3,6%, l ennesima, che porta a quota 21 i mesi consecutivi di riduzione. Un calo che va a consolidare il bilancio negativo del 2024, a questo punto in frenata del 3,3% nei primi dieci mesi dell anno. Tra i settori che affossano la produzione c'è la moda che, da inizio anno, fa segnare un -10,5% e soprattutto i mezzi di trasporto con un -16,4%. Nello specifico la produzione di autoveicoli a settembre ha registrato un calo del 40,4% sull'anno precedente, facendo segnare nei primi nove mesi del 2024 un -27,9%. In questo contesto, oggi Stellantis ha raggiunto un accordo con il gruppo Catl per investire fino a 4,1 miliardi di euro in una joint venture con l obiettivo di costruire un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato su larga scala a Saragozza, in Spagna. Abbiamo approfondito il tema con Alberto Annicchiarico - Il Sole 24 ORE.
Fino al 31 gennaio per candidarsi al Premio Film Impresa 2025
È stato lanciato il nuovo Regolamento di partecipazione al Premio Film Impresa III edizione 2025 nell ambito della Festa del Cinema di Roma, che anticipa l evento clou già fissato dal 9 all 11 aprile alla Casa del Cinema di Roma. Una opportunità per le imprese che potranno candidare entro il 31 gennaio 2025 i propri prodotti audiovisivi creati per diffondere la cultura d impresa, valorizzare l heritage delle attività produttive, preservare la memoria visiva delle aziende stesse. Corti, cortissimi e documentari senza scopi commerciali e pubblicitari, ma che rappresentano una occasione per favorire una migliore conoscenza della cultura dell imprenditorialità, della produzione e del lavoro, inserita in un contesto qualificato come quello che nel tempo si è conquistato il Premio Film Impresa grazie a due edizioni di grande successo, assumendo un ruolo di riferimento a livello nazionale nel panorama degli eventi dedicati al genere. Ce lo ha raccontato Giampaolo Letta, Presidente Premio Film Impresa e AD Medusa Film.
Stop definitivo alle multe a 1,7 milioni di no vax
Ieri è stato approvato in Cdm il Dl Milleproroghe. Nel testo è spuntato infine a sorpresa una norma che annulla (invece di prorogare come è sempre accaduto in passato ) le multe per 1,7 milioni di italiani che non si sono vaccinati nonostante l'obbligo, ma salta in extremis la previsione che prevedeva anche il rimborso per chi quelle multe le ha già pagate. Una misura questa che sarebbe stata fino all'ultimo alla valutazione del ministero dell'Economia per le coperture necessarie prima del definitivo semaforo verde. L'obbligo di vaccinazione in vigore da gennaio 2022 fino al 15 giugno dello stesso anno (in particolare over 50, sanitari, personale scolastico, forze dell'ordine, ecc.), prevedeva sanzioni di 100 euro emesse contro quanti non hanno ottemperato l'obbligo. A seguito dell'introduzione è partita una pioggia di multe che avrebbe portato un gettito di oltre 150 milioni di euro. Con la misura viene previsto in particolare l'annullamento delle sanzioni pecuniarie già irrogate e non riscosse con il relativo discarico. Nel decreto Milleproroghe entra anche la proroga dello scudo penale per medici e operatori sanitari fino a tutto il 2025 e con la stessa scadenza sarà possibile affidare - come già sperimentato durante gli anni del Covid - incarichi di lavoro autonomo semestrale a medici specializzandi e laureati in medicina, così come si potranno assegnare incarichi a tempo determinato agli operatori sanitari e agli specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno di corso. Ne abbiamo discusso con Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore.
La fotografia che il rapporto Censis traccia dell'Italia nel 2024 è statica. La definisce ( e da qui prende il titolo l'annuale report) «la sindrome italiana», una specificità nazionale che indica «la continuità nella medietà» in cui gli italiani restano intrappolati in quell area indistinta dove non si registrano picchi nei cicli positivi e non si sprofonda nelle fasi critiche e recessive. Nel medio periodo, si legge nel 58° Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, un termometro che misura le tendenze dei macrofenomeni dell Italia, i principali indicatori economici - il Pil, i consumi delle famiglie, gli investimenti, le esportazioni, l occupazione - tendono a ruotare intorno a «una linea di galleggiamento», senza grandi scosse, né in alto, né in basso, all interno di un campo di oscillazione molto ampio, perimetrato dai valori massimi e minimi toccati dai Paesi europei. Abbiamo approfondito il tema con Massimiliano Valerii direttore generale Censis.
Cina, rischio deflazione e allentamento politica monetaria
Questa mattina è stato annunciato che i principali leader cinesi hanno in programma di allentare la politica monetaria il prossimo anno, mentre Pechino si prepara a una seconda guerra commerciale con Donald Trump. Il Politburo, il Comitato centrale di 24 membri guidato dal presidente Xi Jinping, ha annunciato che cambierà la strategia di politica monetaria in "moderatamente flessibile" nel 2025, segnando la prima svolta dal 2011 quando la Banca Centrale aveva preferito una politica invece "moderatamente accomodante", in risposta alla crisi finanziaria globale. Il comitato ha sottolineato che la Cina aumenterà "vigorosamente i consumi" e amplierà "la domanda interna su tutti i fronti" e punterà anche a "stabilizzare i mercati immobiliari e azionari". Ne abbiamo parlato con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it
Nuova puntata del risiko, Crédit Agricole al 15% di Banco Bpm
Venerdì 6 dicembre Crédit Agricole è salita al 15,1% di Banco Bpm e la banca francese chiederà l autorizzazione all autorità di vigilanza per aumentare la propria partecipazione in Banco Bpm oltre il 10% e fino al 19,99 per cento. Precisa però che non intende lanciare un offerta pubblica di acquisto sulle azioni del Banco. La puntata del Credit Agricole è alta: 1,6 miliardi di euro per il 10% di Bpm che raddoppia il peso francese nel capitale di Piazza Meda. E tutto fa pensare che la banca di Philippe Brassac, che secondo quanto riportato nel fine settimana da Reuters avrebbe avuto un contatto una sorta di «sostegno informale» dal Governo, sia convinta di vincere a mani basse. Ma in questa tesissima partita a poker tra alcuni dei principali player del mondo bancario i giochi sembrano ancora tutti aperti. Prova ne è la richiesta che, secondo quanto risulta a Il Sole24 Ore, si starebbe studiando con gli advisor legali da presentare a Consob per verificare una possibile deroga sulle norme che regolano la passivity rule, scattata dopo l Ops di UniCredit, che vieta a piazza Meda una serie di operazioni straordinarie. Abbiamo approfondito l'argomento con Luca Davi, Il sole 24 Ore.
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