Eccoci qui, nuova puntata del podcast! 😆
In questo episodio abbiamo parlato di cedolare secca e dell’ecosistema che ci ruota attorno, ecco nel dettaglio:
1️⃣ Introdotta ad Aprile 2011 con l’obiettivo di fare cassa ed incentivare al pagamento delle tasse, contrastare il nero nelle locazioni.
2️⃣ Governo ha messo sul tavolo un’offerta: “ti tolgo irpef + bollo + registro, in cambio mi fai un pagamento unico one-shot”
3️⃣ Dati dal MEF: boom nel 2015 sulla base delle dichiarazioni dei redditi denunciate nel 2016, sono 1,7 milioni i proprietari di case che hanno registrato un contratto di affitto con l’opzione della cedolare secca, una cifra che fa volare il regime fiscale secco a +22,4% rispetto al 2014.
Secondo lo studio, imposta dichiarata di 2,1 miliardi di euro, di cui l’87% derivante dall’aliquota al 21% dovuta dai contribuenti che hanno optato per un contratto a libero mercato o altro tipo di contratto non agevolato.
4️⃣ Dai primi dati sul 2016, da uno studio realizzato da Solo Affitti, si evidenzia un 45% di contratti stipulati con canone agevolato e quindi con cedolare secca al 10%.
5️⃣ Il boom nel 2015 è strettamente connesso alla tassazione agevolata per contratto concordato con aliquota ridotta al 10%, sconto fiscale che ha attratto più proprietari: +47,5%, ammontare che passa da 1,7 miliardi di euro dell’anno precedente a 2,7 miliardi di euro.
6️⃣ Chi ha optato per la cedolare secca nel 2015: studio del MEF evidenzia l’identikit dei contribuenti. Classi di reddito complessivo, 51% soggetti ha reddito complessivo compreso tra 20.000 e 50.000 euro. Come da Comunicato Stampa N° 90 del 29/05/2017 complessivamente gli individui locatori di immobili sono circa 5 milioni, con un aumento di circa il 4,5% rispetto al 2012. Il 34,9% dei locatori (quasi 1,7 milioni) ha un’età compresa tra 51 a 70 anni, seguono i proprietari con età compresa tra 31 e 50 anni (il 23,1%) e gli ultrasettantenni (il 22,2%), mentre i locatori con meno di 30 anni sono il 2,4% del totale. Distribuzione geografica: in Lombardia risulta prevalente la tassazione della cedolare secca al 21% (lo studio evidenzia il 21,2% dei soggetti); ricordiamo a tal proposito che nel comune di Milano gli accordi territoriali utili per sfruttare l’aliquota fiscale ridotta al 10% non era aggiornata dal 1999, solo nel 2015 è stato trovato l’accordo. Tuttavia si stenta a trovare un riscontro positivo probabilmente a causa della lontananza dei prezzi dai valori di mercato attuali. In generale nel Sud Italia il 2015 ha rappresentato l’anno della svolta per il ricorso alla cedolare: se l’incremento nazionale rispetto al 2014 si è fermato al 21%, nelle regioni meridionali si è arrivati al +26,9% e nelle Isole addirittura al +29,7%.
7️⃣ Può essere usata facoltativamente ed in sostituzione al sistema ordinario. Scegliere il sistema ordinario significa che paghi IRPEF + bollo + registro.
8️⃣ Limitazioni: si applica su tutte le abitazioni, non commerciale, più le pertinenze. Possono accedere solo i privati.
9️⃣ Cosa cambia con la convenzione nazionale riunita 15 marzo 2017: “timbro” da parte delle associazioni per validare contratto agevolato, ampliate possibilità di stipula contratti transitori
cedolare secca al 10% transitori, agevolazione per contratti a studenti universitari anche per i corsi post laurea
🔟 Ravvedimento operoso: Risoluzione 115/E del 1° settembre 2017 l’Agenzia delle Entrate per tardiva proroga di un contratto in cedolare secca o per tardiva risoluzione di un contratto nel medesimo regime fiscale.
Fonti:
http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2017/comunicato_0090.html http://www.piolo.it/giornale-immobiliare/16-affitti-locazioni/823-cedolare-secca-statistiche-ministero-economia.html http://www.cedolaresecca.net/comefare/confronto.html http://www.blogaffitto.it/esperto/ultimissime-novita-sulle-sanzioni-per-proroga-e-risoluzione-in-cedolare-secca.htmlhttp://www.blogaffitto.it/prima-pagina/in-vigore-nuove-sanzioni-per-tardiva-registrazione-adempimenti-successivi-e-risoluzione-dei-contratti-in-cedolare-secca.html