Gocce di Storia

Anna Lisa Manotti

L’idea di questo podcast è nata su suggerimento di un amico a fronte della mia grande passione per la storia, una passione che ho da sempre, fin da quando ho imparato a leggere e negli anni ho divorato libri, consultato siti sempre alla ricerca di cose nuove. Da molti anni collaboro con Wikipedia nella stesura e/o traduzione di articoli inerenti alla materia.

  • 33 minutes 52 seconds
    La Malinche, ponte fra due mondi
    La Malinche o  Dona Marina La Llengua.

    Malinche è una figura poco conosciuta, eppure centrale nella conquista dell’odierno Messico da parte degli spagnoli e coloro che la conoscono hanno opinioni molto forti su di lei: di totale ammirazione o di odio viscerale.

    I dati storici su Malinche sono pochi e incerti, ma sappiamo che il suo ruolo come traduttrice nella spedizione comandata da Cortés fu importantissimo. Grazie alle sue capacità linguistiche gli spagnoli ebbero sicuramente vita più facile, ma è anche vero che contribuì a rendere meno sanguinosa la conquista dell’Impero Atzeco e che fu la prima a cercare un punto di contatto fra il suo mondo e quello europeo.

    Fonti bibliografiche
    • “Storia delle altre. Concubine, amanti, mantenute e amiche” di E. Abbott, ed. Mondadori 2006.
    • Articolo biografico di Gabriele Scarparo.
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Una pagina del Codice Codice Durán (1576) che mostra Hernán Cortés e La Malinche in Messico, a Tenochtitlan. Fonte: Wikimedia Commons.
    Altre immagini
    La Malinche immaginata da Kate Stephens in “The Mastering of Mexico” (1916). New York, The MacMillan Company. Fonte: Wikimedia Commons. Dettaglio di un ritratto di Hernán Cortés, XVI secolo; olio su tela, autore anonimo. Collezione Patronato Hospital de Jesús. Fonte: Wikimedia Commons.
    13 December 2024, 10:23 am
  • 56 minutes 40 seconds
    Cleopatra, ultima regina d’Egitto
    L’Egitto cede sotto la pressione della Repubblica di Roma

    Cleopatra salì al trono quando ormai i fasti dell’Impero egiziano erano solo pallidi ricordi e la sua presa sul trono dipese, spesso, dall’aiuto di Giulio Cesare prima e Marco Antonio dopo.

    Di Cleopatra come persona non sappiamo nulla, sappiamo però che fece di tutto per mantenere integro il proprio Paese e a esso, pur con molti errori, dedicò la propria vita. Morta lei morì anche l’Egitto inteso come unità nazionale, perché venne inglobato dalla Repubblica come provincia.

    Fonti bibliografiche
    • “Cleopatra the Great: The Woman Behind The Legend” di J. Fletcher, Ed. Hoddem & Stoughton, 2009.
    • “Cleopatra” di M. Grant, ed. Hachette, 2011.
    • Note biografiche dall’encicopledia Treccani.
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    “Cleopatra” di Heinrich Faust”. 1876, olio su tela. Fonte: wikimedia commons.
    Altre immagini

    Questo busto ritrovato sulla via Appia fra Ariccia e Genzano e conservato all’Altes Museum di Berlino ci mostra che aspetto poteva avere davvero Cleopatra. Fonte: wikimedia commons.

    5 November 2024, 9:16 pm
  • 26 minutes 39 seconds
    Ranavalona del Madagascar
    La regina crudele?

    In occasione della terza edizione del Podfest di Parma, Gocce di Storia ha avuto il suo debutto dal vivo e lo abbiamo affrontato parlando di un paese poco noto alle cronache: il Madagascar. Questa è la registrazione di quella folle, adrenalinica e meravigliosa mezz’ora passata sul palco.

    Il regno di Ranavalona, detta Ramavo, si può riassumere nella domanda “Il fine giustifica i mezzi?”

    Salita al potere quando l’influenza europea nel Madagascar iniziava a essere forte e con il potenziale di occidentalizzare l’isola, Ramavo scelse di chiudersi a ogni influenza esterna che fosse economica, culturale o religiosa a scapito delle proprie campagne di espansione territoriale, delle casse dello Stato e del benessere della popolazione, in favore del ripristino di vecchie usanze (alcune decisamente barbare) e di una totale quanto irraggiungibile indipendenza economica e militare.

    La risposta alla domanda iniziale noi non l’abbiamo. Il regno di Ramavo è un susseguirsi  di scelte coraggiose o folli, di colpi di stato, di omicidi sanguinosi, e di giochi politici che dipingono un quadro in cui è difficile dire se Ramavo avesse davvero capito che gli europei sarebbero stati la causa della fine dell’indipendenza dei malgasci o fosse, semplicemente, una donna orgogliosa con una certa vena di crudeltà.

    Fonti bibliografiche
    • Keith Laidler “Female Caligula: Ranavalona the Mad Queen of Madagscar” John Wiley &Sons, (Londra, 2005)
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    La regina Ranavalona I (riportata nell’immagine con il nome alternativo di “Ranavalo Manjaka”) nel 1875 circa. Incisione su legno di H. Linton. Fonte: Wikimedia commons
    Altre immagini
    Il figlio Rakoto (poi re Radama II) nel 1861. Foto di William Ellis. La Trobe Picture Collection. Fonte: Wikimedia commons. Joseph-François Lambert (incisione di Henri Le Chartier & G. Pellerin, 1888). Fonte: Wikimedia commons.
    4 October 2024, 8:22 pm
  • 22 minutes 46 seconds
    Leggende dalla Val di Sole: minatori e spettri

    La lettura di uno o due racconti di storie o leggende della Val di Sole seguita da un breve approfondimento storico sull’argomento è il formato che abbiamo scelto per lo speciale estivo registrato all’aperto in Val di Sole (promettiamo: mai più registrazioni accanto a un corso d’acqua! 😓) e,  se vi piacerà, sarà il formato che adotteremo anche nei futuri speciali estivi.

    Quest’anno parliamo dei minatori che scavavano il ferro nelle miniere sopra Comasine e della chiesetta di Pegaia.

    Le storie sono tratte da “Lungo le rive del noce – leggende e racconti delle valli di Non e Sole” di Quirino Bezzi; edizioni Centro Studi Val di Sole. Prima pubblicazione del 1988, ristampa del 1996.

    Le miniere di San Luigi e di San Carlo si trovano qui:


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    La chiesetta di Pegaia si trova qui:


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    Musiche usate per la puntata

    In questa puntata non abbiamo utilizzato una musica di sottofondo.

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Entrata di una delle miniere di Comasine ripristinate al loro aspetto originario (foto scattata da noi nel 2017).
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    La chiesetta di Pegaia (San Bartolomeo)

    La chiesetta dall’esterno. Fonte: Wikimedia commons. L’interno. Fonte: Wikimedia commons. L’affresco di San Cristoforo sul retro. Fonte: Wikimedia commons. Anna Lisa ha una crisi di “ridarella” incontrollabile durante la registrazione. 🙂 … e anche Davide si fa contagiare.
    3 September 2024, 7:45 pm
  • 43 minutes 9 seconds
    Tutankhamon
    Tutankhamon: il faraone bambino

    Nell’immaginario collettivo Tutankhamon è forse il faraone per eccellenza: l’aura della maledizione, il fortunoso ritrovamento della tomba e la famosissima maschera d’oro ne hanno accresciuto e definito il fascino. Eppure, Tutankhamon regnò per poco tempo e morì a soli diciotto anni. In questa puntata ripercorriamo la sua storia, quella del tempo in cui ha vissuto e delle circostanze che lo hanno portato fino a noi.

    Fonti bibliografiche
    • “The Unknown Tutankhamun: A Biography of the Unknown King” di M. Eaton-Krauss, ed. Bloomsbury 2015
    • Sito sugli usi egizi
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    “Il faraone Tutankhamon distrugge suoi nemici”: dipinto su legno, Museo Egizio del Cairo. Fonte: Wikimedia Commons.
    Altre immagini
    Il sigillo ancora intatto sulla porta della tomba di Tutankhamon; foto del 1922 (fonte: Wikimedia Commons). Quattro piccoli contenitori d’oro per gli organi interni dalla tomba di Tutankhamon; Museo Egizio del Cairo. Durante il processo di mummificazione gli organi interni (polmoni, fegato, stomaco e intestino) del faraone vennero asportati, puliti e piazzati in questi contenitori di circa 45 cm; i contenitori vennero poi collocati nei veri e propri vasi canopi di alabastro, a loro volta sigillati in una scatola d’oro posta all’interno della tomba. Fonte: Wikimedia Commons. Howard Carter e George Herbert, conte di Carnarvon, nel 1922 all’uscita della tomba di Tutankhamon (fonte: Wikimedia Commons) Schema (assonometria) della tomba di Tutankhamon.
    17 May 2024, 8:22 pm
  • 56 minutes 14 seconds
    Eva Perón
    La santa dei descamisados

    In questo episodio ripercorriamo la breve, ma sfolgorante vita di Eva Perón che dalla povertà dell’entroterra brasiliano arrivò a Buenos Aires dove, dopo una discreta carriera nel mondo dello spettacolo, divenne la moglie del presidente argentino Juan Perón. Amatissima dal popolo argentino sia per il suo impegno verso i poveri, sia grazie a una sapiente politica, Eva è ancora oggi ricordata e venerata come una delle persone che più si spese per la classe operaia e i racconti apocrifi su di lei sono innumerevoli.

    Segnaliamo, non per l’accuratezza storica, ma per la bellezza delle musiche e la bravura degli attori il musical “Evita” del 1996 per la regia di A. Parker con Madonna, Antonio Banderas  (che canta benissimo) e Jonathan Pryce.

    Fonti bibliografiche
    • “Evita: The Real Life of Eva Perón” di N. Fraser e M. Navarro ed.  W.W. Norton & Co. (1996)
    • https://www.evitaperon.org/ (sito biografico)
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

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    Eva Perón nel 1948Eva Perón nel 1948, fotografata da Pinélides Aristóbulo Fusco.
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    Tessera dell'Asociación Argentina de Actores, 1939Tessera dell’Asociación Argentina de Actores, 1939 Eva in Spagna durante durante il "Giro d'Europa".Eva in Spagna durante durante la “Giro d’Europa”.
    1 April 2024, 2:27 pm
  • 59 minutes 56 seconds
    Caterina de’ Medici – seconda parte
    La regina nera

    In questa seconda puntata ci soffermiamo a lungo sugli eventi che portarono al massacro della Notte di San Bartolomeo, l’episodio più sanguinoso e politicamente disastroso del “regno” di Caterina. Questa carneficina contribuì, più di ogni altra cosa, a disegnare attorno a Caterina l’aura della Regina Nera: una donna capace di ricorrere a omicidi, tradimenti e stermini pur di tener stretto il potere per sé e per i propri figli.

    L’altra parte ripercorre invece la fine del regno di Carlo e quello di Enrico fino alla morte di Caterina avvenuta nel gennaio 1589.

    Se volete vedere un bel film, anche se non sempre aderente alla realtà storica, consigliamo “La Regina Margot” del lontano 1994, diretto da Patrice Chéreau e con la bravissima (e sempre compianta)  Virna Lisi nei panni di Caterina, liberamente tratto dall’omonimo romando di Dumas padre.

    Fonti bibliografiche
    • “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997
    • “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Il massacro della notte di San BartolomeoIl massacro della notte di San Bartolomeo immaginato da Édouard Debat-Ponsan nel 1880 (quindi molto più tardi). Olio su tela. Collezione Musée d’Art Roger-Quilliot, Clermont-Ferrand. Fonte: Wikimedia commons.
    Altre immagini
    Il massacro della notte di San Bartolomeo dipinto da François Dubois, un pittore protestante di Amiens fuggito in Svizzera dopo il massacro. Olio su tela. Museo cantonale di belle arti di Losanna. Fonte: Wikimedia commons.
    27 January 2024, 4:58 pm
  • 54 minutes 54 seconds
    Caterina de’ Medici – prima parte
    La banchiera alla corte di Francia

    Caterina de’Medici è una figura complessa e avvolta da numerosi pregiudizi. Il primo fu quello che patì durante i cinquanta e passa anni che visse in Francia dove venne sempre vista come la donna straniera, che veniva da una famiglia divenuta potente grazie al denaro delle attività bancarie, di origini se non umili di sicuro non nobili. Nata per avere una vita tranquilla, si trovò contro ogni previsione a governare una delle più grandi nazioni europee in un momento storico tumultuoso e complicato. In questa prima parte seguiamo Caterina lungo la sua infanzia e fino alla vigilia della Notte di San Bartolomeo, una delle più sanguinose della storia francese.

    Fonti bibliografiche
    • “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997
    • “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

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    Caterina de' medici nel 1536Caterina de’ medici nel 1536. Ritratto dipinto da Corneille de Lyon; National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty. Fonte: Wikimedia Commons.
    Altre immagini
    Caterina ritratta da Germain Le Mannier, olio su tela. Periodo fra il 1547 e il 1559. Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: Wikimedia Commons.
    24 December 2023, 8:29 pm
  • 49 minutes 54 seconds
    I processi alle streghe di Salem
    Fra isteria di massa, fanatismo religioso e turbolenze politiche

    Nel 1692, nel villaggio di Salem due ragazzine manifestarono sintomi che oggi le avrebbero portate dritte dalla neuropsichiatra infantile; quattrocento anni fa la risposta fu sicura e unanime: possessione demoniaca. Tuttavia, liquidare la faccenda come un mero episodio a carico di creduloni fanatici puritani sarebbe ingiusto, per tutti gli attori in gioco. I puritani erano una piccola comunità incorporata dentro altre comunità più grosse, organizzate e non necessariamente a loro favorevoli. Il sospetto e gli interessi personali che infettarono la comunità dell’Essex in quei pochi mesi deve, senza dubbio, essere letta in un’ottica di più ampio raggio.

    (Contenuto extra: non perdete, dopo i titoli di coda, la raccolta di tutti gli “ehhhmm” di Anna Lisa tagliati da questa puntata  😀).

    Fonti bibliografiche
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Incisione del 1876 dal libro “Pioneers in the settlement of America: from Florida in 1510 to California in 1849” di William A. Crafts. Fonte: wikimedia commons.
    Altre immagini
    Ritratto del giudice William Stoughton nel 1700 circa; artista sconosciuto. Harvard Art Museums. Fonte: wikimedia commons. Mappa di Salem Village relativa al 1692, ricreata nel 1866 (da fonti storiche) da Charles W. Upham per il libro “Salem Witchcraft, With an Account of Salem Village and a History of Opinions on Witchcraft and Kindred Spirits” (1867). Fonte: wikimedia commons. Il reverendo Increase Mather nel 1688. Dipinto di Joan van der Spriet.
    24 November 2023, 8:04 pm
  • 49 minutes 14 seconds
    Jane Austen – seconda parte
    I capolavori di Mansfield Park e Persuasione

    La vita di Jane Austen fu pressoché priva di grossi sconvolgimenti, quando il padre lasciò la curazia e Jane, insieme alla madre e alla sorella, si trovò priva di una casa intervenne uno dei fratelli e tutti i maschi, nel merito delle proprie possibilità, assistettero le donne della famiglia; eppure i suoi personaggi affrontano le più svariate peripezie descritte con cognizione di causa. Jane, in apparenza, aveva anche una scarsa conoscenza dei “fatti della vita”, ma quasi tutti i suoi romanzi smentiscono questa convinzione. In “Mansfield Park” si toccano, più che in altre opere argomenti quali lo schiavismo, il divorzio e l’adulterio. In “Persuasione” si parla a lungo di perdono, rimorso, influenzabilità e fedeltà. Gli ultimi due romanzi di Jane sono un concentrato di morale, nel senso migliore del termine, e un invito a riflettere sulle proprie scelte e sulle loro conseguenze.

    Jane Austen, col tempo, è diventata anche un personaggio su cui scherzare, come nel secondo episodio della seconda stagione di Good Omens:

    https://www.goccedistoria.it/wp-content/uploads/2023/09/good-omens-2-austen.mp4

    Se avete perso la puntata precedente della serie su Jane Austen la potete trovare qui: Jane Austen – prima parte.

    Fonti bibliografiche
    • “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009).
    • “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013).
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Ritratto di Jane Austen basato su uno della sorella Cassandra (vedere la copertina dell’episodio precedente). Duyckinick, Evert A. Portrait Gallery of Eminent Men and Women in Europe and America. New York: Johnson, Wilson & Company, 1873.
    Fonte: Wikimedia Commons. Copertina dell’edizione originale di Mansfield Park (1814).

     

    24 October 2023, 8:09 pm
  • 50 minutes 13 seconds
    Jane Austen – prima parte
    L’autrice inglese più famosa del mondo raccontata attraverso le sue opere

    Jane Austen, forse, non avrebbe mai immaginato che a più di duecento anni dalla sua morte saremmo stati ancora qua a leggere i suoi libri e che da essi sarebbero scaturiti innumerevoli sequel, spin off e retelling. Nata e cresciuta nella campagna inglese, Jane era una donna arguta, intelligente e mediamente povera, di certo non abbastanza ricca da attrarre i corteggiatori a frotte e probabilmente non abbastanza bella per compensare la scarsità della sua dote. A una vita matrimoniale mediocre Jane preferì la solitudine in un’epoca in cui lo zitellaggio era ancora uno stigma e dedicò la propria vita alla scrittura. In questa puntata ripercorriamo le sue orme fino alla vigilia della pubblicazione di “Mansfield Park”, quando ormai era diventata un’autrice piuttosto famosa.

    Fonti bibliografiche
    • “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009).
    • “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013).
    Musiche usate per la puntata

    La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

    Immagine di copertina
    Ritratto di Jane Austen (circa 1810) per matita e acquerelli, dipinto dalla sorella Cassandra. Fonte: Wikimedia Commons. Copertina del primo volume della prima edizione di Orgoglio e Pregiudizio (1813). Fonte: Wikimedia Commons.

     

    24 September 2023, 6:54 pm
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