This podcast provides a series of audio visuals materials that deal mainly with Architectural Theory and Information Technology. The materials are in the majority of the cases recordings of Conferences or Talks by the author or audio visual projects creatd by researchers and students working with him.
La scomparsa dell'Architetto Iano Monaco presidente dell'Ordine degli architetti di Palermo.La prima persona che mi ha parlato di Iano è stata Giovanna de Sanctis Ricciardone. Mi diceva di questo giovane architetto che aveva realizzato i belli uffici della Pretura di Palermo nella cui piazza lei Giovanna aveva posto la scultura Athena con le braccia alzate. Architettura e scultura sono li, e creano un dialogo molto sensibile. Molti anni dopo, Giovanna era già volata via, lo conobbi di persona presso l'Ordine di Palermo dove ero stato invitato a presentare un libro di Santo Giunta. Mi colpì l'intelligenza e una sorta di seria simpatia dell'uomo, prima ancora dell'equilibrato ruolo di presidente dell'Ordine. Lavorammo ancora insieme in seguito per un mio Terragni sempre all'Ordine ma posso dire rdi essergli diventato amico grazie a Antonio Presti e Gianfranco Molino che vedete nella foto. Iano era venuto a Tusa per supportare con la sua esperienza un'azione semi-terroristica della Pa contro l'Atelier dell'Arte. Eravamo insieme in un gruppo a dare man forte a Antonio. La serata fu per noi indimenticabile. Lavoravamo al nostro progetto su a Gioiosa Guardia e Antonio ci ospitò tutti in terrazza. Si sa come vanno le feste. Ma a un certo punto Iano disse: "Fermi tutti, ma avete capito che fanno 'sti ragazzi con Saggio". E davanti a tutti si mise a spiegare per filo e per segno il lavoro. Scoprii allora la sua generosità che, legata all'intelligenza, alla bravura di architetto e a tante altre caratteristiche facevano di Iano una persona eccezionale. Strano destino. Nelle ultime settimane ci siamo sentiti spesso. Mi diceva "Nino, aiutami tu in questa cosa." E io ero felice di farlo, ma la sua voce era cosi dolente che da quaggiù neanche volevo sapere o chiedere. Oggi mi arriva la terribile notizia.Voglio rivolgere le mie più sentite condoglianze alla signora Monaco che costituiva parte decisiva della sua forza, alla famiglia intera, ai colleghi dell'Ordine di Palermo e dello studio.Un dispiacere grande anche per me da quaggiù
Antonino Saggio tratta ad un convegno della Associazione Fulbright sul ruyolo delle infrastrutture nella città Americana
http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Filmati/Conferenze/AntoninoSaggioInfrastruttureFulbright2024.mp3
Una critica indispensabile.
Il mio intervento di oggi a "Technology for all" è ruotato su un punto chiave: la relazione tra la costruzione del paesaggio tanto antropico che naturale e le presenze archeologiche. Qui a Tindari riannodare queste relazioni è essenziale per evitare di parlare di “oggetti” ma appunto di relazioni che si rafforzano e vivificano l’una con l’altra. Qui la relazione è da rafforzare ma è ancora fortunatamente presente. In particolare nel teatro che vive come un vero teatro greco che usa il paesaggio come sfondo. Come si sa i romani - i primi conquistatori della terra di Sicilia - odiavano questo respiro mitico con il paesaggio e costruirono massicci fondali che li nascondevano. Anche a Tindari esisteva questo muro ma ne fu ricostruito solo un frammento come una memoria vibratile dal grande archeologo Bernabó Brea negli anni trenta dello scorso secolo.Il mio amico Claudio Lucchesi ha presentato il suo progetto vincitore per il sito archeologico di Tindari che ha.seguito con accuratezza il bando e meritatamente vinto il primo premio. Ma con mia sorpresa ha proposto la ricostruzione proprio del muro romano che se effettivamente dificato chiuderebbe be la vista delle isole. Pur amico gli ho detto: ”Claudio se il muro fosse olografico - visto che parliamo in un convegno tecnologico è anche interessante come proposto (come sapete l'olografia rappresenta un sistema di proiezione illusionistico che fa apparire nell’ambiente come reali oggetti virtuali)e e se lo fai olografico benissimo e ti aiuto anche. Ma se pensi di costruire questo muro realmente - immagino con l'assenzo di forze interne alle sovrintendenza stessa - la considero un’azione contro Tindari e mi batterò sino in fondo perché non sia mai realizzato." Purtoppo dall'emozione mi ero sentito male e le mie critiche sembravano personali, ma tutt'altro: erano solo contro una idea che considero, come ho illustrata, sbagliata e lesiva. Claudio, come i mieii amici non si stupiscono di certo: sanno che posso fare critiche aspre a tutti.«Dietro a tutte le nostre attività intenzionali, dietro al nostro mondo domestico, c’è questo paesaggio ideale creato durante l’infanzia. Esso attraversa la nostra memoria selettiva e autocensurata, come un mito ed un idillio di come le cose dovrebbero essere, il paradiso perduto da riconquistare» Colin Ward
“Imprinting” vuole presentare personalità che hanno raggiunto una piena maturità espressiva e che possano dimostrare alla cultura nazionale e internazionale che l’architettura italiana è risorta. Per presentare questa rinascita la collana sostituisce alla narratività basata sul linguaggio, lo stile, e l’ideologia - come fu negli anni Settanta per La Tendenza di Aldo Rossi e Giorgio Grassi - una narrazione diversa. Innanzitutto un ruolo centrale assume la presenza di un paesaggio nativo - dalle Alpi alla Sicilia - tanto mutevole nelle diverse regioni italiane quanto fonte di ispirazione e di continua riflessione per gli architetti oggetti delle monografie. L’Italia è paese dei mille paesaggi, e questi paesaggi operano dentro le personalità sensibili come enzimi del processo creativo: un continuo ripensamento, un rovello creativo, un perenne tradimento dello scontato e del facile. Nessuno ha i nostri paesaggi, nessuno ha questa ricchezza e nessuno come i migliori architetti nostri può far sentire come ciò si trasformi in architettura di oggi con mille rimbalzi, mille negoziazioni, senza nessuna memoria nostalgica, senza nessun genius loci dato una volta per tutte. Ma ricreando e reinventando ogni volta. Questo processo e questa ricerca verso “un paesaggio ideale” dà il nome alla collana Imprinting
Il secondo aspetto che caratterizza la collana è il legame che gli architetti oggetti delle monografie intessono con un particolare maestro italiano, una sorta di padre ideale. Questo legame dimostra quanto ricca di idee e di insegnamenti sia stata la nostra cultura architettonico e quanto essa sia ancora feconda. Il terzo aspetto riguarda lo sviluppo concreto del progetto. Chi nel disegno a mano libera, chi nei plastici in creta, chi nella pittura, chi nelle possibilità dell’informatica, chi in un rapporto maieutico con la clientela, ciascun architetto ha sviluppato un particolare “come” del. progettare che è di stimolo, riflessione e forse emulazione per i lettori ancora nella loro fase di formazione. La nuova architettura italiana non è risorta sulle ceneri di un approccio linguistico, ma al contrario ha compreso come fare leva sulla ricchezza e sulle varietà dei suoi paesaggi, sulla vitalità della propria cultura architettonica e sulla trasformazione delle difficoltà di questo nostro paese in risorse per l’architettura. E’ stato molto difficile, ma in fondo ancora una volta ci siamo miracolosamente riusciti.
Imprinting collana ideata e diretta da Anonino Saggio LetteraVentiude edizioni
Chiara Corsetti <[email protected] >
https://chiaracorsettisintesisaggio.wordpress.com/
"V.E.R.A. - Violence Emergence Recognition and Awareness" - Centro di rifugio, assistenza e sostegno alle donne vittime di abusi e violenza domestica
Martina Faettini <[email protected]>
https://martinafaettinisintesisaggio.blogspot.com/
"KATA" - Centro per lo studio e l'apprendimento delle arti marziali
verifica del 12 dicembre. sufficiente ma si richiede maggior Lavoro
Ludovica Marsiglia <[email protected]>
https://ludovicamarsigliasintesisaggio2022.wordpress.com
Guido Martella <[email protected]>
https://guidomartellasintesisaggio.blogspot.com/
Emanuele Mazzanti [email protected]
https://emanuelemazzantisintesisaggio.blogspot.com
Giulia Montanari <[email protected]>
https://giuliamontanarisintesisaggio.blogspot.com/
"SYNERGY SPORTS" - Lo sport che lega due mondi, centro sportivo paralimpico
Federica Mercuri <[email protected]>
https://federicamercurisintesisaggio2022-23.blogspot.com/
"PROGETTO ARIA" - Struttura per il reinserimento e recupero del detenuto in condizioni di libertà negata
Maria Daniela Panzetti<[email protected]>
https://marziadanielapanzettisintesisaggio.blogspot.com/
Lucrezia Strombino, <[email protected]>
https://lucreziastrombinosintesisaggio.blogspot.com/
"SCUOLA DEL METAVERSO" - Scuola di formazione di realtà virtuale
Cosa ci vuole per fare un ottimo libro? Tre cose, al solito.
Innanzitutto un autore intelligente, coltissimo che non sia interessato a carrierine e che abbia invece la ferma volontà di dire cose nuove; poi una casa editrice, che non persegua comparsate da Vespa e sia di nicchia; infine, un editor mezzo matto che ci lavori con ferrea determinazione perché vuol fare di un ottimo libro un capolavoro.
Questo lavoro di Claudio Catalano compie in cinque capitoli un viaggio incredibile e appassionante. Sapete quando ricorra al primitivo per far capire l'essenza di molte questioni? Ebbene il primo capitolo di questo libro ripercorre la centralità di questo mondo attraverso la migliore letteratura - come l'adorato John Campbell - e le più aggiornate scoperte. Il secondo capitolo è dedicato al mio fratello perduto: Johann von Ueküll. Non sapete chi sia? Meglio! Johann dimostra scientificamente che esistono molti mondi paralleli coesistenti, e che ogni essere ha il proprio. È una prova determinante di come il concetto di Informazione possa guidare la comprensione del mondo di oggi. Gli ultimi tre capitoli descrivono la tesi di "Oltre Umano". Se vogliamo veramente costruire una cultura ecologica dobbiamo ricominciare da un Grado Zero e eliminare le barriere artificiose che abbiamo dovuto sin qui costruire. Vi è continuità tra minerale, vegetale, animato.
Non ci credete? Bene leggete la preview - con la mia prefazione 'Dal Fuoco Veniamo' - prima di comprarlo. Il libro è anche in Kindle, così Alexa ve lo legge mentre state in auto o in autobus
Claudio Catalano, "Oltre Umano Per un'architettura del vivente", Vita Nostra Edizioni, Roma novembre 2023
Appena uscito con i tipi di Vita Nostra Edizioni, nella mia collana "gli Strumenti", il libro di Andrea Ariano "Infocity Città informatica società: Impatti locali e globali da una prospettiva ecologica" con una prefazione di Roberta Amirante.
Il libro rappresenta una ampia e aggiornatissima mappa tanto concettuale e metodologica che ricca di esperienze concrete al grande tema della città dell'informazione (quella che si chiama comunemente "smart city"). Se non avete troppo tempo di cercare, sicuramente questa lettura vi chiarirà parecchio cosa è in gioco.Quanto eravamo ingenui e felici nel 1998. Pensate, internet era ancora in fasce, google non esisteva, i telefoni cellulari erano ancora monotasking. Internet of things, Facebook e BlockChain neanche a pensarci.
Eppure avevamo chiarissimo che eravamo già nella Rivoluzione informatica e che questa rivoluzione era epocale e nitida er l’idea che l’architettura doveva rispondere e forse introiettare su di sé il livello più potente dell’Informatica: l’interattività.
Venticinque anni dopo il mondo è cambiato “totalmente”. Innanzitutto siamo molto meno felici, anzi preoccupatissimi. L’informatica ha incredibilmente ampliato il nostro livello “comunicativo”, ma ha molto meno influenzato la soluzione delle crisi sociali ed economiche del mondo. Il tasso di alfabetizzazione, le differenze tra nord e sud, i fenomeni drammatici dell’emigrazione sono forse diminuiti? Certo che no.
Inoltre il mondo e l’ambiente è sempre più compromesso. Nel 1998 quasi non ci pensavamo, o meglio credevamo fossero problemi solo per gli specialisti. Ma nel frattempo il sistema-pianeta è precipitato e ormai come tutti sappiamo siamo sull’orlo di un burrone. Non solo: speravamo che l’informatica permettesse di creare un vero “rebuilding nature” nelle aree dismesse e abbandonate dalla rivoluzione industriale: un fenomeno avvenuto solo in parte troppo spesso dominato dalla sola rendita fondiaria. Come se non bastasse in questi venticinque anni abbiamo scoperto che la relazione tra sistemi informatici e ambiente è molto nociva visto, in particolare l’estremo uso di energia dei server ha ricadute ecosistemiche molto pesanti.
Lo scenario appariva già abbastanza plumbeo anche senza, il Covid e la guerra in Europa, che invece incredibilmente ci sta ancora coinvolgendo.
Il libro di Andrea Ariano affronta proprio queste crisi e scandaglia con sguardo fermo i pro e i contro dell’utilizzo degli strumenti informatici nella città contemporanea. La crisi che articola il testo e i numerosi esempi che fornisce è almeno duplice: da una parte la questione ecologica, dall’altra quella tecnologica. Come suggerito dall’autore, forse le ipotesi di soluzione non possono che basarsi su una nuova e potente interconnessione tra queste due aree. E cioè deve avvenire tanto alla scala locale che a quella globale. Infocity Città informatica e società presenta una struttura tripartita: nella prima parte viene definito un quadro di riferimento a partire dalle tre parole chiave richiamate nel titolo, nella seconda vengono approfondite diverse tecnologie che riguardano la scala urbana che viene di norma definita “smart city” e nell’ultima vengono presentati quattro casi studio ritenuti significativi. Premesso da un saggio di Roberta Lucente, il libro si impone come indispensabile punto di riferimento per comprendere le grandi crisi dell’oggi e per pensare alle strategie di progetto per affrontarle.
Disponibile anche in Kindle a questo Link